Dopo il sì del Senato del 12 settembre scorso, martedì 22 ottobre è stata approvata anche dalla Camera la mozione presentata dalla maggioranza, con parere favorevole del Governo, sulla combustione di rifiuti nei cementifici, in merito al decreto del ministero dell’ambiente del 14 febbraio. Il decreto Clini, fortemente voluto dal ministro del Governo Monti, approvato al termine del suo mandato, ha di fatto riconvertito la definizione di Css, i combustibili solidi secondari, con la “cessazione della qualifica di rifiuto” per divenire un prodotto a tutti gli effetti, con lo scopo di poterli utilizzare nel processo di combustione dei cementifici. In altre parole i rifiuti possono essere bruciati al posto dei combustibili normalmente usati dai cementifici, che si trasformano di fatto in inceneritori di rifiuti.
La mozione presentata dalla maggioranza con Pd, Pdl e Scelta Civica, con l’approvazione impegna il Governo ad “approfondire le condizioni tecnologiche e operative attraverso cui avviene l’impiego del Css in altri Paesi europei – la mozione, che rappresenta la parte politica favorevole all’utilizzo dei Css nei cementifici, ha comunque impegnato il Governo – ad avviare approfondimenti tecnici per verificare se e a quali condizioni l’utilizzo del Css nei cementifici non determina rischi per la salute e per l’ambiente”.
Come accaduto in Senato, anche la Camera ha respinto le mozioni presentate dall’opposizione composta M5s, Sel e Lega, che chiedeva di “sospendere, fin da ora, ogni atto che vada nella direzione di consentire la riconversione dei cementifici in inceneritori, onde evitare che aziende ed imprese investano in un settore che potrebbe dimostrarsi incompatibile con l’esigenza di garantire la tutela della salute e dell’ambiente”.
Le motivazioni dell’opposizione, in particolare del M5s, sono espresse in considerazione di un contrasto tra il decreto approvato in Italia e la direttiva dell’Unione europea, che invece “propende per l’individuazione di una gerarchia dei rifiuti con l’obiettivo, entro il prossimo decennio, del definitivo abbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili”. Per il M5s, l’uso dei Css è solo un modo per liberarsi in fretta dei rifiuti, con la conseguenza di penalizzare la raccolta differenziata e accrescere unicamente gli interessi dei proprietari dell’industria del cemento. Il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Marco Flavio Cirillo, ha in realtà precisato che “In un momento in cui il comparto dei cementifici attraversa una crisi senza precedenti può garantire un po’ di ossigeno alle imprese e contribuire a salvare centinaia di posti di lavoro”. Da non sottovalutare i rischi per la salute pubblica a causa dei materiali pesanti che si liberano nell’atmosfera con l’incenerimento nei forni dei cementifici dei Combustibili Solidi secondari.
Nella mozione bocciata dell’opposizione si legge: “La combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare in merito all’emissione di diossine, composti organici clorurati e metalli pesanti; la produzione di diossine è direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti bruciati. Riguardo alle diossine, evidenze scientifiche dimostrano che, sebbene le molecole di diossina abbiano un punto di rottura del loro legame a temperature superiori a 850oC, durante le fasi di raffreddamento esse si riaggregano e si riformano. […] È stato dimostrato che la combustione di combustibili solidi secondari nei cementifici causa un significativo incremento delle emissioni di metalli pesanti, in particolare mercurio, enormemente pericolosi per la salute umana”.
Posizione nettamente in contrasto quella della maggioranza delle larghe intese Pd, Pdl. La maggioranza valorizza i risultati che si possono ottenere con l’impiego dei Css nei cementifici, che vengono visti come il mezzo con cui combattere l’emergenza rifiuti. “Pur essendo prioritario massimizzare il riciclo e le politiche di prevenzione nella produzione, è altresì importante iniziare ad utilizzare i Css in parziale co-combustione negli impianti industriali esistenti. […] Tale scelta permette tra l’altro di limitare il ricorso alle discariche a agli inceneritori. In concreto, l’effetto dei Css nei cementifici non ha tali effetti negativi sullo sviluppo della raccolta differenziata”. È quanto si evince dal testo della mozione sull’utilizzo dei Css nei cementifici.
“Spiace constatare che ci sia ancora chi, come il Sel e il Movimento 5 stelle si conforma alle solite vulgate populiste, cercando di cavalcare i timori infondati che possono essere diffusi tra i cittadini per puro utilitarismo politico. La verità è che questa pratica è già ampiamente diffusa in molti Paesi del nord Europa”. Sono queste le considerazioni del sottosegretario al ministero dell’Ambiente Cirillo.