Napoli – È proprio vero, citando le parole di Fabrizio De Andrè, che dal letame possono nascere i fiori. Quando e dove meno te l’aspetti, ecco che l’umanità ti stupisce portando un barlume di speranza anche dove ormai non te lo aspetti più. È quanto accade a Scampia, quartiere della periferia napoletana, noto per essere la più grande piazza di spaccio d’Italia e terreno di sanguinose faide di clan camorristici tra i più cruenti del territorio.
Proprio a Scampia, tra le vele abbandonate e decadenti, tra i ragazzi persi in sella agli scooter, tra i pusher che vendono al ritmo dei neomelodici, insomma, tra il degrado cupo di un’area che cerca di far venire a galla anche il buono che c’è (e che è tanto, ndr), qualche settimana fa è stato inaugurato il “Laboratorio Mina”, un progetto partorito dopo mesi di lavoro e finalmente venuto alla luce lo scorso 2 dicembre.
Il laboratorio ha visto la sua genesi grazie all’unione delle forze di varie associazioni attive sul territorio: Comitato Vele Scampia, (R)esistenza Anticamorra, Insurgenzia, Figli del Bronx, Socialmente Pericolosi. Ma non mancano collaborazioni d’eccellenza, come Sky, Cattleya, il Comune di Napoli, l’VIII Municipalità e la Film Commission campana. Il laboratorio è dedicato alla memoria di Gelsomina Verde, vittima di camorra. Era il 2004, anno in cui la faida tra il clan Di Lauro e gli “scissionisti” seminò strage e terrore nel quartiere.
Gelsomina, completamente estranea alla logica delinquenziale, aveva avuto l’unica colpa di essersi innamorata di un appartenente al gruppo degli “scissionisti” e poi di averlo lasciato. Uccisa dopo ore di tortura con tre colpi di pistola e poi data alle fiamme nella sua auto, aveva solo 22 anni. Oggi, grazie alla sinergia tra le associazioni e alla volontà di suo fratello, Gelsomina rivive nel “Laboratorio Mina”. Nei prossimi quattro mesi, una trentina di ragazzi cominceranno un percorso che li porterà a realizzare una serie di cortometraggi che Sky manderà in onda contemporaneamente alla serie Gomorra. L’obiettivo che si propongono i docenti è quello di insegnare un cinema che indaghi la realtà senza spettacolarizzarla, come spesso succede quando si parla di Scampia.
Il laboratorio sorge al piano terra della Vela Gialla, presso la sede del Comitato Vele Scampia che, purtroppo, due notti fa, è stata data per l’ennesima volta alle fiamme da ignoti. Prima di appiccare il fuoco, i vandali hanno provveduto a tagliare i tubi delle bombole di GPL del riscaldamento e a portare fuori le stesse bombole presenti nei locali. E mentre la polizia indaga, il Comitato, in queste ore, sta lavorando a pieno ritmo per riaprire il prossimo martedì più forte e determinato di prima per garantire un presidio di legalità nel quartiere in cui, basta crederci, e trovi un mare di bene.