De Magistris al suo rientro dalla Terra Santa si scaglia contro il governo: “Inaccettabile disparità di trattamento”

De Madistris cittadino palestineseNapoli, 28 dicembre – Non ha aspettato nemmeno di fare ritorno a Napoli che già oggi il sindaco, Luigi De Magistris, venuto a sapere degli aiuti del governo al comune di Roma ha protestato. Il viaggio in terra santa del primo cittadino si è concluso bene, proprio oggi De Magistris è rientrato nella sua città usando ben altri toni rispetto a quelli espressi via etere appena un giorno fa.

“Ricevo qui a Betlemme la cittadinanza onoraria palestinese – ha spiegato ieri via Facebook -. Un riconoscimento che mi riempie di gioia, che conferma il ruolo di Napoli come città di pace attenta e sensibile a tutte le realtà che vivono il Mediterraneo. Sono orgoglioso di essere cittadino tra cittadini di un popolo che esiste fiero nella sua identità. Di un popolo, di uno Stato che purtroppo ancora non c’è nella pienezza dei suoi diritti e nel riconoscimento dei suoi confini. Oggi, recandomi da Betlemme a Gerusalemme, ho toccato con mano la segregazione alla quale migliaia di palestinesi sono sottoposti nell’attraversare il muro e i check-point sparsi sul territorio”.

Tanta solidarietà nelle parole di De Magistris che, come dicevamo, non ci sono state oggi quando il sindaco partenopeo ha attaccato il governo per gli aiuti dati a Roma e, invece, mai sostenuti alla città di Napoli: “È una disparità di trattamento inaccettabile, da sindaco sono profondamente indignato”. Queste prime parole, forti di rabbia, sarebbero state pronunciate in sala Giunta davanti agli assessori alla Cultura e ai Giovani, Nino Daniele e Alessandra Clemente. Il trio si era riunito per organizzare il Capodanno, che si svolgerà a piazza del Plebiscito, ma prima il sindaco ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

“Sono stanco – accusa il sindaco – di vedere provvedimenti speciali per alcune città che si trovano in condizioni di debito che noi affrontiamo da due anni senza avere lo stesso aiuto. A questo punto andremo avanti con la nostra dignità, il nostro orgoglio e la nostra capacità di tirarci fuori da soli da una situazione molto difficile. Noi non abbiamo avuto né leggi, né leggine, né emendamenti, ma ci siamo tirati fuori da un disastro, ci siamo salvati da soli nonostante avessimo trovato un ente con un miliardo e mezzo di debito e 850 milioni di disavanzo. Eclatante disparità inaccettabile di trattamenti da parte del governo che fa male all’Italia, al Mezzogiorno ed a Napoli – conclude De Magistris -. È arrivato il momento che questa Italia di figli e figliastri finisca perché il Mezzogiorno e Napoli sono stanchi di questo trattamento”.

Insomma una vera e propria sfuriata quella di De Magistris che rimette in piedi un problema annoso, quello della discriminazione territoriale oggi grande dibattito anche a livello calcistico. Il sindaco fa la voce grossa ed esterna tutta la sua napoletanità in queste dichiarazioni al veleno ed ha tutte le ragioni per farlo, ma come lui potrebbero lamentarsi anche tanti altri comuni.

Tornando ai preparativi per la festa di fine e inizio anno, De Magistris non ha dubbi: “Sarà un Capodanno straordinario ed è stato realizzato così come lo volevamo con un’importante iniziativa al Plebiscito e con una grande festa sul lungomare, soprattutto, per i tanti giovani”. L’ex magistrato getta anche acqua sul fuoco della polemica che ha animato il dibattito tra lui e il soprintendente Cozzolino sull’utilizzo di piazza Plebiscito: “Con la soprintendenza le differenze ci sono, ma fra persone di buon senso si riesce sempre a trovare una sintesi nell’interesse della città. Speriamo che nel 2014 le differenze siano minori anche perché la musica non ha mai rovinato nulla”.

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