Pino Daniele in concerto, Napule è – Tutta n’ata storia

Pino e JamesNapoli – Il 28 dicembre scorso è andato in scena il primo concerto dei cinque di Pino Daniele, già tutti esauriti, dal titolo “Napule è – Tutta n’ata storia” previsti a cavallo tra la fine di dicembre 2013 e l’inizio di gennaio al Palapartenope di Napoli.

La serata è iniziata con l’ingresso scaramantico del Pazzariello personaggio appartenente alla cultura popolare partenopea con il compito di purificare dagli spiriti negativi. Il numero degli artisti presenti ha trasformato l’evento nel punto d’incontro della musicalità partenopea, la stessa che a partire dagli anni settanta si è affacciata alla ribalta internazionale come corrente musicale e culturale caratterizzandone il periodo storico. È un’occasione speciale poterli ascoltare nuovamente riuniti per questa grande esibizione.

Pino Daniele ha proposto brani appartenenti alla discografia che va dal 1977 al 1991 eseguendoli con la formazione originale, svolgendo il duplice ruolo di anima del concerto e presentatore degli ospiti, spendendo poche, ma sentite parole, nell’introdurre gli artisti che si sono susseguiti sul palcoscenico. Ogni musicista ha presentato un brano del proprio repertorio, ma quello eseguito con Pino Daniele ha regalato forti emozioni incastonate nel sound più intenso.

Ad aprire la scena è stata Fausta Vetere e la Nuova Compagnia di Canto Popolare con “Tammurriata nera“, successivamente, insieme a Pino Daniele hanno proposto una toccante “Terra Mia”.

Da segnalare il tributo a Massimo Troisi con il brano “‘O ssaje comme fa ‘o core” eseguita in duo con Lina Sastri.

Tra i brani eseguiti in acustico da Pino Daniele ci sono quello con Tullio De Piscopo e Rino Zurzolo con “Je so Pazzo”, con James Senese nella sempre struggente “Chi tene ‘o mare”, con Eugenio Bennato nella malinconica ma splendida “Lazzari Felici”, con Teresa De Sio in “Voglia ‘e turnà”, con Joe Amoruso in “Quando”, col fratello Nello Daniele in “Je stò vicino a te”, con Enzo Gragnaniello in “Cu ‘mme”.

Tra le formazioni i Napoli Centrale con James Senese, Jenny Sorrenti e la sua musica latina, gli Osanna con il loro rock-progressive, i A67 Underground accompagnati da Tullio De Piscopo, gli Alma Megretta con Enzo Gragnaniello.

Aria di gioventù con il rap partenopeo Clementino che ha eseguito alcuni brani insieme a Pino Daniele compreso quello finale dove si è inserito anche Raiz degli Alma Megretta. Per il bis richiesto a viva voce dal pubblico Daniele ha richiamato sul palco tutti gli artisti intervenuti concludendo con quello che può considerarsi l’inno di Napoli per le generazioni a partire dagli anni settanta ovvero Napule è.

Un ordinato e composto pubblico seduto per tutto il concerto ha potuto godere dello spettacolo offerto. Durante i brani melodici la fiamma degli accendini è stata sostituita dalle luci dei telefonini, sebbene qualche sparuto fumatore o nostalgico ha elevato la fiammella come manifestazione della propria emozione o legame sentimentale al brano eseguito.

La prima delle cinque serate è volata via lasciando in chi ha partecipato il ricordo di una vitalità e volontà di farsi ascoltare di una Napoli ribelle ma in progressione come quella degli anni settanta, evidenziando lo stridente confronto con la situazione odierna dove rimane solo il grido di una popolazione stremata e fiaccata nella sua dignità.

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