De Girolamo chiamata a chiarire in Parlamento la vicenda emersa dalle intercettazioni
Roma, 12 gennaio – L’ipotesi di un possibile rimpasto nella compagine governativa si fa sempre più concreta. Nelle prossime due settimane, cioè quando si tracceranno le nuove linee direttive su cui si muoveranno i componenti del nuovo patto di coalizione, probabilmente i nuovi nomi. Intanto si avvia il toto ministri.
Il segretario del Pd, Matteo Renzi non considera il rimpasto un tema all’ordine del giorno, fedele alla sua linea d’azione che concentra l’attenzione sulle questioni che i cittadini toccano con mano, piuttosto che su faccende di “poltrone”. Ma anche tra i renziani pare che il fantasma del rimpasto stia prendendo sempre più consistenza. Ha infatti dichiarato Graziano Delrio, ministro per gli Affari Regionali e sostenitore del sindaco di Firenze: “Il tema del rimpasto verrà affrontato se ci sarà un’agenda nuova. Se a seguito della nuova agenda del governo ci sarà bisogno di rinnovare le persone su cui camminano le idee, credo che il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica lo valuteranno molto seriamente”.
I ministri a rischio sono innanzitutto quelli dell’area economica: dal bersaniano Flavio Zanonato (Sviluppo economico), ad Enrico Giovannini (Welfare) che ha messo in dubbio il Jobs act di Renzi e che potrebbe essere sostituito dall’ex segretario del Pd Guglielmo Epifani, fino a Fabrizio Saccomanni (Economia) che comunque è totalmente coperto da Letta e Napolitano.
Si era vociferato di una possibile sostituzione con Mario Monti, ma il professore ha smentito quest’opportunità su Facebook: “Posso confermare che l’ipotesi, menzionata da vari organi di stampa, è effettivamente un miraggio. Mi pare del tutto improbabile che mi venga chiesto di entrare a far parte del governo. Comunque non sarei disponibile, né per l’Economia né per altre posizioni”.
A rischio anche Annamaria Cancellieri (Giustizia) e persino Cècile Kyenge (Intergrazione). Ma soprattutto a rischio è Nunzia De Girolamo (Politiche Agricole), finita al centro delle polemiche degli ultimi giorni per un’inchiesta sulla sanità campana. Pare che la ministra abbia fatto pressioni per favorire alcune nomine nell’Asl di Benevento.
La vicenda è venuta fuori da alcune intercettazioni acquisite in maniera illegale, pertanto resta un fatto meramente politico. L’accaduto è comunque fonte di imbarazzo per il tono usato dalla ministra nelle conversazioni, che usa parole poco raffinate e parla della sanità beneventana come fosse un suo feudo privato. La De Girolamo è stata chiamata a chiarire la vicenda in Parlamento. Un probabile pretendente alla sua poltrona è il presidente del Centro Democratico Bruno Tabacci.