Il rapporto sottolinea “trend relativamente più favorevole alle classi anziane”
29 gennaio – Secondo il rapporto effettuato da Bankitalia sui bilanci delle famiglie, nel biennio 2010-2012 “il reddito familiare ha subito in media un calo di circa il 7,3% mentre la ricchezza media del 6,9%”. Particolarmente colpiti dalla drammatica congiuntura economica sono i giovani, mentre per la classe di età over 65 la situazione è decisamente migliore.
Dal rapporto si rileva inoltre che il peggioramento delle condizioni economiche “in termini di reddito equivalente, è stato più accentuato per i lavoratori indipendenti rispetto a quelli dei dipendenti e delle persone in condizione non professionale. Il reddito equivalente si è ridotto per tutte le classi di età, tranne per coloro con più di 64 anni, per i quali è rimasto invariato. Per le classi di età più giovani, invece, il reddito equivalente diminuisce significativamente rispetto alla media generale”. Una situazione particolarmente drammatica, in cui la metà delle famiglie italiane è costretta a vivere con un reddito inferiore ai 2000 euro al mese, con il 35,8% che dichiara di non avere entrate sufficienti per coprire tutte le spese mensili. Dai dati si rileva che il 20% delle famiglie ha un “reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese), mentre la metà ha un reddito superiore ai 24.590 euro (circa 2mila euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito percepisce più di 55.211 euro”. A rendere ancora più complicata una situazione di per sé già difficile, è la carenza di fiducia in un possibile miglioramento, a causa soprattutto della mancanza del lavoro e della disoccupazione in costante aumento.
Nel biennio 2010-2012 la quota di povertà ha riscontrato un incremento dal 14 al 16%, e l’indagine Bankitalia “individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l’anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone). Precisa inoltre che la quota di individui relativamente poveri, ovvero quelli definiti da un reddito equivalente, inferiore alla metà della mediana osservata ciascun anno, è nel 2012 pari al 14,1%, di poco inferiore rispetto al 2010 (14,4%) e 2 punti percentuali superiore al 2008, e risulta maggiore al Sud e nelle Isole oltre che tra gli stranieri (rispettivamente 24,7% e 31%).” Inoltre, la flessione economica sembra registrare punte particolarmente negative al Centro rispetto al Sud e sulle Isole, considerando che i redditi del Centro-Nord si sono attestati su quote pari al 50% in più rispetto a quelli riscontrati al Meridione.
In costante aumento anche la disuguaglianza sociale. Bankitalia rileva infatti che il 10% delle famiglie più ricche possiede circa la metà della ricchezza totale delle famiglie italiane. “L’aumento nella disuguaglianza della ricchezza è in parte attribuibile al calo del valore delle abitazioni, che è stato maggiore per le famiglie meno agiate”. Unica nota positiva rilevata nel corso dell’indagine riguarda una leggera diminuzione del tasso di indebitamento, attestatosi nel 2012 al 26% delle famiglie italiane che possiede almeno un debito, contro il 27,7% registrato nel 2010.