Pompei, ancora proteste dei lavoratori. I turisti in attesa ad osservare i manifestanti

Proteste per tassa sull’ingresso dei bus turistici in città

Pompei – Ancora proteste nell’area archeologica, dove lo scorso 10 febbraio, i turisti presenti alla biglietteria per entrare agli scavi si sono trovati di fronte ad un sit-in. È terminata così la manifestazione dei commercianti che riuniti in un corteo scortato da oltre trenta pullman turistici e altrettante navette, hanno contestato l’imposizione di una tassa sull’ingresso dei bus turistici in città.

Chiuso per cercare di non chiudere” lo slogan scritto sui cartelli appesi alle saracinesche dei negozi. Secondo gli operatori commerciali, infatti, il balzello creerebbe un deterrente per i turisti, mentre potrebbe agevolare un centro commerciale della zona che dispone di un parcheggio dalla capacità di mille e duecento posti.

Alla manifestazione hanno partecipato membri dell’Ascom, da Castellammare di Stabia a Torre del Greco. Presente anche Ettore Cucari, presidente della Fiavet regionale che ha dichiarato: “Dato il momento critico che attraversa l’Italia e il turismo di casa nostra, non è il caso di imporre un ulteriore aumento sui servizi ai turisti, per giunta senza offrire nulla in cambio. I Comuni hanno subito i tagli dal Governo e ora cercano di ricavare come possono soldi dai cittadini come avviene qui a Pompei, a discapito del territorio”.

L’episodio a cui hanno assistito i turisti segue una protesta sindacale durata ben cinque giorni che ha imposto l’apertura dei cancelli dalle ore 11,00. Le lunghe file di visitatori, fermi di fronte all’entrata degli scavi in attesa di entrare, sono state immortalate e diffuse in rete e le immagini hanno raccolto fin troppi dissensi.

A denunciare l’entità della protesta sindacale è stato Antonio Irlando, responsabile dell’Osservatorio patrimonio culturale: “Siamo convinti che l’aspra vertenza di tutte le sigle sindacali che sta interessando in questi giorni gli scavi di Pompei e i siti archeologici vesuviani, si poteva evitare se il MiBACT avesse attivato una concreta iniziativa di ascolto delle istanze, alcune delle quali risolvibili con una dose comune di responsabilità ed un chiaro indirizzo gestionale. È indecente che anche questa mattina i turisti in visita agli scavi di Pompei siano rimasti per diverse ore fuori dai cancelli, riaperti alle 11,00”.

Le sigle sindacali dal 1997 chiedono supporto e migliore distribuzione del personale incaricato della custodia dell’area vesuviana.

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