Non rimpiazzate il Ministro Massimo Bray, il tam tam della rete in favore del titolare del MiBACT
Quando cambia il governo cambiano i ministri, è così che vanno le cose, a prescindere dall’operato che essi hanno svolto, dagli impegni che hanno preso e dai programmi che hanno ideato. Non si guarda neanche alla meritocrazia. Insomma, non si fanno eccezioni, se non in rari casi, e per questo motivo, Massimo Bray, Ministro dei Beni e delle attività culturali del governo Letta, potrebbe non essere nominato nuovamente in squadra dal premier entrante Matteo Renzi.
È chiaro, funziona così, ma il popolo della rete non ci sta e proprio attraverso i social network sta manifestando tutto il dissenso chiedendo direttamente a Matteo Renzi, il rottamatore, di non rottamare Massimo Bray, Ministro che ha mostrato grande sensibilità per il patrimonio artistico italiano e che, forse per la prima volta dopo molti anni, ha concretamente mosso dei passi a tutela di questo.
“#iostoconBray“, l’hastag diffuso su Twitter che sta accompagnando la moltitudine di richieste inviate direttamente all’account di Matteo Renzi.
“Toglietemi tutto ma non il mio Bray” è invece lo slogan lanciato su Facebook, al quale è stata abbinata anche una pagina fan che sta attirando sempre più consensi. “Massimo Bray è il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo migliore da decenni – si legge tra i post – Non possiamo permetterci di perderlo!”.
E intanto, in questo martellante scenario politico ed in attesa che arrivino le nomine ufficiali, il toto Ministri dà tra i favoriti: Maria Elena Boschi, figura molto vicina a Renzi, Dario Franceschini, Gianni Cuperlo e Paolo Mieli ex direttore del Corriere della Sera. La certezza tanto diffusa fino a poche ore fa, che vedeva Alessandro Baricco al vertice del MiBACT è stata ufficialmente smentita dallo stesso che in un’intervista rilasciata a Repubblica ha dichiarato: “Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla, faccio mestieri belli che non voglio abbandonare. Non ho il talento per fare il ministro. Matteo lo conosco da tempo e sa cosa può chiedermi. Spero e credo che troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è cruciale, quello dell’educazione”.
A questo punto non resta che attendere le scelte del nuovo premier, chissà se i tanti e accorati appelli accantoneranno le logiche di palazzo e Bray potrà proseguire con il suo lavoro? Intanto il Ministro, dalle sue pagine ufficiali scrive: “Ho imparato che fare politica deve essere guardare il mondo non con i propri occhi, ma con quelli di chi condivide l’amore per il Paese”.
FOTO: tratta da kulturize.com