Il 2013 chiude con un rapporto fra debito e pil al 132,6%, in crescita di oltre 5 punti percentuale rispetto al 127% del 2012
Lo rileva l’Istat precisando che si tratta del livello più alto dal 1990. Lo scorso anno, il Prodotto interno lordo è diminuito dell’1,9%: con la caduta dell’ultimo anno il Pil è sceso leggermente sotto i livelli del 2000.
Il debito pubblico ha registrato un nuovo record, inferiore rispetto alle previsioni nefaste fatte dal governo Letta nel Def, ma comunque a livelli record, siamo arrivati al 132,6%, mai raggiunto prima. La spesa per gli alimentari è caduta del 3,1% e così i consumi per alimentari e bevande non alcoliche toccano il livello più basso da sempre, ovvero da quando sono iniziate le serie storiche dell’Istat. La spesa per la sanità è scesa invece del 5,7% e quella per l’abbigliamento del 5,2%.
Le importazioni sono diminuite del 2,8%. Un contributo positivo alla variazione del Pil (+0,8 punti percentuali) è venuto dalla domanda estera netta, mentre è risultato ampiamente negativo l’apporto della domanda nazionale (-2,6 punti) e quasi nullo (-0,1 punti) quello della variazione delle scorte.
Gli investimenti fissi lordi nel 2013 hanno segnato un’ulteriore marcata flessione in volume (-4,7%), dopo quella che aveva caratterizzato il 2012 (-8,0%). Il calo ha riguardato gli investimenti in costruzioni (-6,7%) e quelli in macchinari e attrezzature (-6,3%), mentre per gli investimenti in mezzi di trasporto si registra un aumento del 12,9%. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate in volume dello 0,1%, mentre le importazioni sono scese del 2,8%.