Il Festival delle Ville Vesuviane, alla riscoperta dei fasti del Regno di Napoli

La Fondazione Ente Ville Vesuviane presenta il cartellone della primavera e dell’estate della ventiseiesima edizione del “Festival delle Ville Vesuviane”

villa_campolietoNapoli, 19 aprile – Si parte venerdì 25 aprile con una visita guidata nella vanvitelliana Villa Campolieto. A seguire, Pietra Montecorvino chiuderà la sezione “Napoli d’autore” con il concerto “Malamusik”, accompagnata da Erasmo Petringa, violoncello e chitarra battente, e Daniele Brenca, contrabbasso (ingresso alla villa: 6 euro). Nelle domeniche dal 4 maggio all’8 giugno, per la sezione “Musica e percorsi d’arte: itinerari vesuviani”, il Festival promuove un ciclo di sei mini tour guidati alla scoperta del bellezze architettoniche e paesaggistiche del Miglio d’oro (a cura dell’architetto Celeste Fidora) con altrettanti concerti di musica classica, jazz e tango.

Il 27 giugno sarà nel segno di Leopardi: visita straordinaria alla Villa delle Ginestre, a Torre del Greco, e a seguire nel teatro di verzura il concerto “Spassiunatamente” di Peppe Servillo e il Solis String Quartet (ingresso alla villa: 6 euro).

In estate clou a Villa Favorita (un’arena da 2500 posti) con grandi ospiti. Si parte con Massimo Ranieri con lo spettacolo “Sogno e son desto” realizzato con Gualtiero Peirce (10 luglio, biglietti da 28 a 35 euro), la vincitrice del Festival di Sanremo 2014 Arisa per l’unica tappa in Campania del “Se vedo te tour” (17 luglio, biglietto 15 euro), Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana per una nuova serata del Tour 2014 (24 luglio, biglietti da 30 a 37 euro), il rock eclettico degli Elio e le Storie Tese (31 luglio, biglietto, 15 euro) e la “super band” del Napoli jazz Project con Tullio De Piscopo, Antonio Onorato, Joe Amoruso, Dario Deidda, Giovanni Imparato e Luigi Di Nunzio (3 agosto, biglietto 15 euro).

Ricordiamo che cosa sono “Le Ville Vesuviane”, sono 122 gli immobili monumentali, compresi nel territorio dei Comuni di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, illustrati con parole ed immagini. L’illustrazione rende giustizia dei miglioramenti attuati negli ultimi cinquanta anni grazie agli interventi mirati dell’Ente, ma rivela nello stesso tempo il lungo cammino ancora da percorrere per restituire al suo originario splendore l’intera area vesuviana con le sue ville ed i suoi parchi.

Era il 1738, quando Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, sua moglie, scelsero Portici per costruire una nuova reggia e per dare inizio agli scavi della città romana di Herculaneum. Il rigoglioso bosco fiorito sul fiume di lava, il golfo racchiuso dalle isole di Capri, Ischia e Procida, la mole del vulcano in continua attività e le rovine romane che venivano dissepolte, già singolarmente attrattive senza concorrenti, confluivano in un insieme irripetibile. Da quel momento, tutti i nobili napoletani seguirono la corte dei Borbone ed innalzarono nella zona costiera ai piedi del Vesuvio alcune ville per il soggiorno estivo, creando un complesso architettonico unico al mondo per quantità e bellezza: le 122 Ville Vesuviane, un dialogo tra natura ed artificio, mare e vulcano, rococò e neoclassicismo.

Nella zona compresa tra i confini del comune di Ercolano, la concentrazione delle Ville Vesuviane si intensificò e divenne di particolare prestigio per l’importanza, nell’economia del Regno di Napoli, dei committenti, tanto da prendere il nome di Miglio d’Oro il tratto di strada che attraversava gli edifici costruiti da architetti quali Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Sanfelice, adornati da vasti giardini e da decorazioni pittoriche realizzate da grandi artisti.  Antichi microcosmi dedicati al piacere, tra la vista del mare e quella del vulcano, restituiti alla vita dopo vari decenni di abbandono da attenti e rigorosi restauri, diventano ora cornice unica ed eccezionale per eventi culturali di ogni genere, in cui la storia si intreccia con il piacere della vista.

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