Equitalia chiede all’ufficio riscossione di sospendere i pignoramenti a Maradona

Sospesi pignoramenti a terzi da parte del fisco, Maradona segna un gol prezioso

maradona giustiziaNapoli, 31 maggio –  Equitalia chiede all’ufficio riscossione di sospendere i pignoramenti al grande ex calciatore Maradona. Il contenzioso tra l’ex calciatore e il fisco si trascina da oltre un decennio. Maradona ha sempre sostenuto di non essere evasore, ma Equitalia gli ha chiesto finora circa 39 milioni di euro.

Ricordiamo che le prime ‘frizioni’ tra il fisco italiano ed il ‘Pibe De Oro’ risalgono ai primi anni ’90. Poi nel 1999 gli ispettori del fisco contestano ufficialmente a Diego Armando Maradona che tra il 1985 e il 1991, non avrebbe dichiarato tutti i propri redditi. Il conto presentato allora fu di 60 miliardi di vecchie lire tra imposte evase, sanzioni e interessi di mora, poi rideterminato in 40 milioni di euro.

Il calciatore più famoso del mondo fini nel mirino del fisco insieme alla società calcistica per cui aveva lavorato in Italia (il Napoli di Corrado Ferlaino),con lui accusati all’epoca dei fatti anche Alemao e Careca.

Dopo fuga di Maradona nel 1991 dall’Italia, la Guardia di Finanza inizia la vera caccia a Maradona, ma in Italia Diego non ha lasciato nessun bene da sequestrare. A metà anni 90 il ministero delle Finanze guarda anche alla Spagna ed all’Argentina (paesi dove Diego ha giocato a calcio), per cercare collaborazione estera, di recuperare almeno qualcosa delle imposte evase, ma anche qui un buco nell’acqua. Il debito a fine anni 90 cresce fino a 40 miliardi di lire.
Una cifra spropositata, Maradona ha ragione, ma non può avere ragione perché la sua ragione è ormai prescritta. Cose da azzeccagarbugli. Che però giustificano assai poco lo show che il fisco mise in onda ogni volta che Maradona atterrava in Italia.

 

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