L’arcivescovo di Napoli esprime il suo disappunto sulla disponibilità a trascrivere sul registro di stato civile del capoluogo partenopeo i matrimoni tra coppie omosessuali residenti in città
Napoli, 2 giugno – Il sindaco Luigi De Magistris, dopo aver portato i saluti della città da lui rappresentata al Consiglio nazionale di Arcigay e aver riconosciuto Napoli come città de “confronto, dialogo e accoglienza“, è stato “canzonato” dall’arcivescovo Crescenzio Sepe.
Proprio durante il giorno in cui tutta la nazione celebra la festa della Repubblica, il cardinale Sepe ha affermato di non avere nulla contro i gay, ma si aspettava dal sindaco qualcosa di più concreto come la riparazione delle strade, sostenendo che a Napoli ci sarebbero provvedimenti più urgenti da mettere in atto.
Nonostante le affermazioni di entrambe le parti, il primo cittadino partenopeo ha puntualizzato che il tema dei matrimoni fra persone dello stesso sesso non è un tema secondario, visto che riguarda la vita di tanti cittadini e cittadine. Si tratta, infatti, del tema prioritario che riconosce ad ognuno di noi il diritto a non essere discriminato.
De Magistris si è difeso affermando che, in ogni caso, questa non sarebbe affatto una distrazione dalle problematiche della città, ma l’arcivescovo ha ribadito a sua volta: la questione è più complessa e delicata di quanto si pensi e non si creda di risolverla solo con proclami.