Giurisprudenza: inizia il viaggio di NapoliTime nel mondo delle Università napoletane

Partiamo dal dipartimento – ex facoltà – di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Napoli Federico II tra abbandoni, scelta di ripiego e la necessità dell’orientamento

giurisprudenzaIl numero di neodiplomati che si iscrive al dipartimento di Giurisprudenza della Federico II resta sempre molto alto. Come molto alto è il numero di studenti che abbandona o resta fermo per anni. Abbiamo chiesto al dottor Fabrizio De Vita e ad Alessio Savarese, componenti della Commissione Didattica Studenti-Docenti del Dipartimento, quale sia, secondo loro, il motivo.

Fabrizio De Vita: “Il problema principale credo sia la scelta, per così dire, “di ripiego“. Molti optano per Giurisprudenza, pur non essendo interessati al tipo di studi che si apprestano ad affrontare e solo perché non hanno, o non sanno di avere, altre predilezioni e predisposizioni; o, ancor peggio, lo fanno solo per accontentare i genitori, senza avere, consciamente o meno, alcuna intenzione di intraprendere seriamente la formazione universitaria. Purtroppo è sempre stato diffuso il luogo comune per il quale Giurisprudenza “va bene per tutti”; ma non è così, perché lo studio del diritto, come tutti gli altri, richiede interesse, se non passione.”

Alessio Savarese: “Sicuramente le cifre parlano chiaro. È senz’altro vero che scegliere di iscriversi a Giurisprudenza per ripiego sia uno dei motivi principali di abbandono, ma ritengo che il vero motivo sia da cercarsi nella forte dispersione della nostra università, specie all’inizio del percorso. I primi anni risultano essere fondamentali. Lo studente deve acquisire un metodo di studio e dei ritmi completamente diversi da quelli dell’esperienza liceale. Ritengo che la “Preselezione” sia un concetto fondamentale. Bisogna cercare di rafforzare lo strumento di orientamento in entrata e in uscita delle nostre università, bisogna organizzare dei campus estivi per le scuole, spiegando realmente agli studenti quale sarà il percorso che li aspetta scegliendo quella disciplina piuttosto che un’altra.”

Lei ritiene che il percorso di studi giurisprudenziale, così come è strutturato, fornisca agli studenti gli strumenti necessari ad entrare nel mondo del lavoro?

Fabrizio De Vita: “Indubbiamente, il corso di studi della nostra laurea magistrale, se ben affrontato, è in grado di fornire al laureato le chiavi per l’accesso al mondo del lavoro. Per dare un’idea dell’impegno del Dipartimento in questo senso, posso ricordare, alcune attività didattiche imminenti, come il laboratorio di ricerca sulle banche dati giuridiche, strumento di lavoro ormai fondamentale per qualsiasi giurista e quello di scrittura giuridica. E’ da sottolineare anche la recente la convenzione del Dipartimento con il Tribunale di Torre Annunziata, che ha già permesso a diciassette nostri laureati eccellenti di iniziare un tirocinio formativo presso quell’Ufficio Giudiziario della durata di una anno, nel corso del quale lavoreranno collaborando direttamente con i Magistrati.”

Alessio Savarese: “Considero il post-laurea l’aspetto portante che distingue un’università da un’altra. Oggi la società avanza a ritmi sopra-elevati. Ciò richiede una grande preparazione, ma soprattutto una capacità di flessibilità e praticità con il mondo del lavoro. Pertanto è fondamentale, già durante il percorso universitario, superare quel divario che c’è tra lo studio teorico e la praticità del mondo del lavoro. Le iniziative dell’Università sono tante. Ma oltre alle iniziative è fondamentale che l’università rafforzi le proposta di stage e tirocini presso luoghi di esercizio delle professioni. A tal proposito, da anni ci stiamo attivando perché si anticipi di un semestre il tirocinio durante gli studi universitari, ai fini dell’esame d’avvocatura in base a quanto sancito dall’art 41, comma 6, lett. d della legge 31 Dicembre 2012 n.247 (Riforma Forense)”

Un motivo per iscriversi e uno per non iscriversi al dipartimento di giurisprudenza della Federico II di Napoli.

Fabrizio De Vita: “Due motivi per iscriversi:
– il diritto è estremamente vitale, perché è lo specchio dell’evoluzione storica, sociale, economica e politica delle comunità e degli individui che ne fanno parte; e questa evoluzione, alla
Federico II, viene studiata e insegnata dal 1224;
– gli sbocchi occupazionali per i laureati in Giurisprudenza, anche in questo periodo difficile, restano ampi.
Sul motivo per non iscriversi mi ripeto: la mancanza di motivazioni reali e di interessi effettivi per gli studi giuridici. La strada di chi sceglie Giurisprudenza pur di fare qualcosa, è quasi sempre tortuosa e, spesso, finisce presto.”

Alessio Savarese: “Mi dispiace, ma in questo caso sarò estremamente di parte. Esistono solo buoni motivi per iscriversi. In primis, la Storia del nostro dipartimento, che è uno dei più prestigiosi d’Italia. Ma l’aspetto più emozionante di giurisprudenza è che lo studio di materie giuridiche sviluppa la coscienza civile dello studente, accrescendo il senso di cittadinanza e di legalità, valori basilari della società civile.”

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