Pietro Grasso: “Le necessarie misure di contenimento della spesa pubblica vanno adeguatamente bilanciate da azioni energiche per stimolare gli investimenti, la competitività e la crescita”
23 giugno – Si allenta il diktat tedesco ai paesi d’Europa in via di sviluppo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto “si” ad un patto di stabilità più flessibile. Questa la sentenza di oggi all’incontro pomeridiano tra i capi di Stato. Ha dato esiti positivi per l’Italia e per tutti quei paesi che, come noi, affrontano gravi difficoltà economiche.
Più flessibilità riguardo alla stabilità del patto europeo che però va comunque rispettato. Non si può insomma prescindere dagli accordi in ambito europeo e la Germania impone comunque a tutti i paesi dell’Unione di tenere il passo. Prima della riunione è stato consegnato un documento da parte del Governo Italiano. Il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy ha letto dinanzi al Consiglio la documentazione in cui era presente un incoraggiamento per gli stati d’Europa a consolidare “le riforme strutturali a livello nazionale”.
Tali congetture hanno trovato riscontro nelle parole di Pietro Grasso. Il Presidente del Senato si è espresso sulla possibilità che l’Europa faccia un importante salto di qualità: “Serve un salto di qualità nel governo economico dell’Unione – dice il numero uno dei senatori -. Le necessarie misure di contenimento della spesa pubblica vanno adeguatamente bilanciate da azioni energiche per stimolare gli investimenti, la competitività e la crescita e per questo si impone un allentamento dei vincoli di bilancio. Credo – ha ribadito- serva una maggiore flessibilità del patto di stabilità che potrebbe escludere il costo delle riforme strutturali dal calcolo del deficit pubblico”.
Insomma richiesta accolta, mentre a far eco a Grasso ci ha pensato anche il Premier, Matteo Renzi, dal quale, secondo il noto quotidiano inglese il Financial Times, ci si aspetta di poter abbassare le pretese fiscali sugli stati membri. Maggiore flessibilità del Fiscal Compact e quest’anticipazione non è poi tanto lontana dalla realtà, perché Renzi vuole intraprendere una vera e propria battaglia. Il Partito Democratico ha intenzione di cambiare l’immagine del nostro paese in Europa, a cominciare dalle riforme più attuali che mai. Cosa che, giura Renzi, avrebbe già cominciato a fare in Italia anche se l’accordo con Forza Italia sulla legge elettorale farebbe tentennare Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi Grillo aveva aperto alla possibile collaborazione tra i due partiti, ma l’accordo e la famosa bussata tardano ad arrivare, almeno in maniera decisiva. L’impressione è che il Movimento 5 Stelle abbia voluto semplicemente risollevare le quote in proprio favore per aumentare la credibilità.
Intanto dall’Europa sembrano non voler più aspettare che l’Italia raggiunga ragionevoli livelli di produzione. Vogliono tutto e subito, dopo anni ed anni di neo-liberismo che ha prodotto in Italia una quantità impressionante di Monopoli ed Oligopoli, tra i quali il dominio Mediaset degli anni di Berlusconi, ed improvvisamente, dopo aver costretto la Fiat a cambiare sede legale – ma è solo l’esempio più lampante -, vorrebbero risolvere tutti i problemi con una bacchetta magica. L’impressione è che Merkel e gli altri capi dell’Ue saranno costretti ad aspettare a lungo.