Erano giunti in tanti, davvero in tanti per assistere al match tra Napoli e Catania. Il “San Paolo” ribolliva di entusiasmo dopo la qualificazione alla finale di Coppa Italia ottenuta ai danni del Siena. L’imperativo era quello di mettere in cassaforte i tre punti e superare in classifica almeno l’Udinese.
Il passo in avanti più grande sarebbe stato possibile se la Lazio avesse frenato nuovamente. Purtroppo, sia il Napoli che la Lazio, non hanno fatto gioire i tifosi partenopei. La Lazio vince nel finale ed il Napoli si lascia acciuffare a pochi minuti dal termine.
La formazione azzurra viene mandata in campo da Mazzarri con il terzetto difensivo Campagnaro, Fernandez, Aronica a difendere De Sanctis; a centrocampo, vista l’indisponibilità di Maggio, viene schierato Zuniga a destra e Dossena sull out mancino. Nella zona mediana, Gargano e Dzemaili che lascia rifiatare Inler. In avanti, Hamsik, Lavezzi e Cavani.
Montella, tecnico giovane ma capace e competente, manda in campo una formazione coperta ed attenta, schierando il 5-3-2 con Legrottaglie, Spolli e Marchese centrali ed Izco e Bellusci esterni bassi. Centrocampo guidato da Almiron ed attacco con le due punte Gomez e Berghessio.
Inizio di gara abbastanza ritmato, con iniziative da una parte e dall’altra. Il Napoli tenta a più riprese di imbastire trame offensive, ma la retroguardia etnea risulta attenta e chiude bene.
Dal canto suo il Catania, sfruttando le azioni di rimessa, in diverse occasioni crea insidie alla retroguardia azzurra che, tuttavia, con Fernandez e Campagnaro risponde bene. Buona anche la prestazione di Aronica.
Dalle corsie esterne giungono poche iniziative apprezzabili da parte di Dossena, che arriva al cross solo sporadicamente e da Zuniga che non si rende pungente in modo particolare. L’attacco del Napoli nel primo tempo non è brillante: Lavezzi fa quel che può ma le sue serpentine non ingannano i difensori avversari, Cavani ha le polveri bagnate e l’unico ad offrire giocate interessanti è Hamsik.
I giocatori del Catania, invece, giocano con vigore e ritmo; Gomez, Lodi, Almiron e Barrientos creano molto in fase offensiva. Il primo tempo si conclude sul risultato di 0-0.
Nella ripresa, gli azzurri, evidentemente motivati da Mazzarri nell’intervallo, scendono in campo più grintosi e determinati. Già dai primi minuti si nota una maggior incisività offensiva ed il Catania va spesso nel panico.
Al minuto 56°, la mossa che cambia faccia alla partita; Pandev rileva Hamsik e le giocate del macedone illuminano il reparto offensivo di casa. Prima Pandev serve un pallone d’oro a Cavani che conclude di poco al lato; poi si rende protagonista si sortite offensive personali. Al minuto 60°, su respinta della difesa catanese, lo svizzero Dzemaili lascia partire un missile di destro che si infila all’incrocio dei pali della porta difesa da Carrizo.
Al 65° Cannavaro subentra a Fernandez ed al minuto 66°, ancora su passaggio di Pandev, Cavani servito alla perfezione, prima conclude sul palo e poi ribatte in rete per il 2-0 che sembra aver chiuso il match. Sfortunatamente non è così. Al minuto 75°, Inler entra in campo al posto di Lavezzi.
Il Napoli, invece di amministrare la restante parte di gara, molla la presa e permette al Catania di venir fuori, pressando e creando diverse palle gol. Su calcio d’angolo battuto dalla destra, al minuto 74°, Spolli devia in rete anticipando un distratto Campagnaro e regala il gol della speranza a Montella.
Dzemaili poco più avanti spreca a porta vuota ed a sei minuti dal termine, in mischia, Lanzafame spara alle spalle di De Sanctis per il definitivo 2-2.
Ancora punti gettati al vento, ancora un calo di concentrazione e per il Catania il gioco è semplice. La difesa del Napoli necessita di una registrata e soprattutto per quanto riguarda il gioco aereo bisogna rivedere gli schemi.
Prestazione estremamente positiva di Pandev, ma da solo non può far molto. Cavani, leggermente in ombra rispetto alle passate giornate, segna nella ripresa ed agguanta Di Natale nella classifica marcatori. De Sanctis ha lasciato emergere una certa mancanza di concentrazione, cosa che si è verificata anche nella sciagurata partita di Londra contro il Chelsea.
Ancora una volta i tifosi del Napoli devono assaporare il gusto amaro di una chance sprecata. Domenica prossima, a Torino, si affronterà la Juventus di Vucinic e compagni: ci si potrà permettere di concedere tanto in difesa? Speriamo che Mazzarri ne inventi una delle sue, da Torino il Napoli dovrà tornare con un risultato positivo per restare agganciato al treno per l’Europa che conta. Incrociamo le dita!