In attesa della sospensione, la personale battaglia di un sindaco, ex magistrato che critica aspramente il lavoro dei suoi ex colleghi
Napoli, 28 settembre – Celebrazione delle Quattro Giornate di Napoli. La commemorazione della Resistenza del popolo napoletano e la liberazione della città dal fascismo assume i connotati di una manifestazione di sostegno al sindaco Luigi De Magistris che a seguito della condanna in primo grado per abuso d’ufficio nell’inchiesta Why Not, attende la sospensione dall’incarico, per applicazione della Legge Severino.
Il sindaco sembra sicuro di se, piglio deciso, dispensatore di sorrisi e strette di mano. La folla lo applaude e lo invita a “non mollare e resistere”. Stringe la mano anche al Prefetto di Napoli, Antonio Musolino, quello che sarà con buone probabilità, visto che il sindaco non intende fare alcun passo indietro, l’esecutore del provvedimento di sospensione del sindaco per i prossimi 18 mesi.
“Non togliere la fascia, resisti”, lo incita una donna. “Lotto, non mollo”, la sua risposta. Si fa fotografare insieme ai turisti e conferma la sua linea: “Noi lotteremo sempre, il popolo napoletano è un popolo che sa lottare, lotteremo e non mollerò mai”.
“Sono i giudici a doversi dimettere”, questo il commento di qualche giorno al quale aveva duramente replicato l’Associazione Nazionale Magistrati: “Le espressioni usate vanno ben oltre i limiti di una legittima critica a una sentenza, perchè esprimono disprezzo verso la giurisdizione”.
FOTO: tratta da ANSA.it