Lettera alla Redazione
Caro direttore,
Corrado Augias rispondendo ad un lettore si è detto molto preoccupato per il crescente aumento della popolazione mondiale (Sebben che siamo troppi; La Repubblica, 11/10/2014). Secondo lui: “Il timore di un aumento insostenibile della popolazione è effettivamente in crescita e viene agitato da più parti. Grandi imprenditori come Warren Buffet e Bill Gates si sono impegnati in una campagna di pianificazione delle nascite in previsione del fatto (fonte: United States Census Bureau) che nel 2050 la popolazione mondiale si aggirerà sui 9,5 miliardi di individui. Il fondo dell’Onu per la popolazione si è detto favorevole agli aborti forzati in Cina.
Nel complesso problema bisogna includere sia la possibile scarsità di nutrimento, al di là dei drammatici squilibri di distribuzione già oggi esistenti, sia la crescente devastazione ecologica del nostro povero pianeta. In una parola la questione esiste come ha dimostrato già anni fa l’ambientalista Paul R. Ehrlich nel suo saggio The Population Bomb (1968) sulla possibile grave crisi alimentare globale”.
La mia opinione è che la recente ricerca dei demografi dell’Università di Washington, che ha lanciato l’allarme, è uno di quei periodici studi che alla fine, fortunatamente, si rivelano infondati. Nel 2001 lo statistico danese Bjørn Lomborg scrisse un libro famoso, The Skeptical Environmentalist.
In questo libro egli mise in discussione l’immagine di un mondo sull’orlo di un baratro a causa della sovrappopolazione, della scarsità di cibo, dell’inquinamento, della deforestazione, dell’esaurimento delle materie prime, della perdita di biodiversità, del riscaldamento globale, delle malattie, ecc. Egli calcolò che in un secolo nei Paesi industrializzati la speranza di vita alla nascita era raddoppiata e che anche in quelli in via di sviluppo era aumentata del 50%. Secondo lui erano aumentati i consumi, l’educazione, il tempo libero e la sicurezza mentre erano diminuiti catastrofi e incidenti.
Inoltre negli ultimi due decenni del 20° secolo, ma la tendenza è ancora la stessa (come dice anche Bill Gates), la popolazione nei Paesi in via di sviluppo è triplicata ma le calorie per persona sono aumentate del 38% e la proporzione di persone che soffrono la fame si è ridotta dal 35 al 18%. Sempre secondo Bill Gates la nostra generazione ha forse la possibilità di veder realizzato il sogno che sia debellata la fame nel mondo.
Cordiali saluti
Franco Pelella