La manifestazione indetta per oggi a Bagnoli si conclude con la polizia che carica i manifestanti
Napoli, 7 novembre – Il giorno tanto atteso è giunto, i manifestanti scendono in piazza e Matteo Renzi, atteso a Bagnoli, sul serio è rimasto a casa. Il corteo parte da piazzale Tecchio verso le 10.30 di questa mattina, diretto a Città della Scienza dove è prevista un’assemblea alle 16:00. Quasi 3000 manifestanti, che insieme urlano “ci siamo riusciti, Renzi a Bagnoli non ha messo piede”. Sfilano per via Diocleziano accompagnati da numerosi cori di protesta e interventi al microfono del camioncino che si porta avanti il corteo. “Bagnoli non si tocca”, queste le parole del presidente della commissione vigilanza Rai, Roberto Fico. “Basta lamentarvi, Mobilitatevi”, l’appello di un ex metalmeccanico nonchè membro della Cgil, il quale esorta coloro che, affacciati alle finestre, osservano la manifestazione.
Vengono effettuate due tappe. La prima al centro per l’impiego di via Diocleziano dove si protesta contro l’assunzione del sistema tedesco dei minijob. La seconda dinanzi all’entrata del parco di Bagnolifutura dove le proteste contro l’inquinamento vengono accompagnate dall’esplosione di petardi. Alcuni manifestanti indossano caschi blu per solidarietà ai lavoratori in sciopero a Brescia.
“Renzi finalmente hai fatto qualcosa di buono”, affermano i manifestanti alludendo alla sua assenza. Percorrendo via Coroglio il corteo giunge a Città della Scienza. Per un attimo cala il silenzio, il vento soffia forte e fa sventolare le bandiere rosse dei manifestanti, dinanzi all’ingresso della struttura si dispongono i poliziotti con caschi e scudi creando una barricata. I manifestanti, con volto coperto e mazze, creano una linea di fronte allo schieramento della polizia. Dopo numerosi spintoni partono gli scontri, i poliziotti si difendono dalle mazze con gli scudi e successivamente sparano lacrimogeni sulla folla facendo disperdere i manifestanti. Vengono lanciate numerose bombe carta e alcuni manifestanti rovesciano i bidoni dell’immondizia per formare una barriera. Sul posto accorrono numerose camionette della polizia e il lancio dei lacrimogeni non si interrompe, un ragazzo viene colpito al petto e viene ferito anche un operatore Rai, colpito alla gamba. La carica contro un corteo composto per la maggior parte di studenti continua fino a che una delegazione di manifestanti a volto scoperto giunge dalla polizia per cercare il dialogo.
Dopo 30 minuti di scontri il corteo si volta e si dirige a piazza Salvemini, i promotori del corteo spostano l’assemblea, prevista a Città della Scienza, alla facoltà di Ingegneria della Federico II dove presiederà anche il sindaco De Magistris.
Durante gli scontri sono rimasti feriti 13 poliziotti, due carabinieri e due dirigenti della polizia, oltre a tre manifestanti e a un operatore Rai e tre automezzi delle forze dell’ordine danneggiati.