La pastiera, un Incantesimo napoletano. Film del 2002 per la regia di Luca Mainiero (Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord) e Paolo Genovese (Immaturi e Immaturi il viaggio). E’ un surreale affresco sull’integralismo napoletano trattato con i colori dell’ironia e della comicità tipica, oleografica.
Un padre ed una madre, ‘fondamentalisti’ napoletani, mettono al mondo Assuntina, bella bambina bionda che però parla milanese e rigetta l’appartenenza partenopea rifiutandone tutte le declinazioni a cominciare dal cibo, arrivando al gesto estremo: sputare la pastiera.
La disperazione dei genitori, in particolare del padre (Gianni Ferreri), li conduce a compiere qualsiasi tentativo di redenzione e a seguire le tesi più scriteriate ma senza successo, tanto che la madre (Marina Confalone) si conforma di buon grado alla situazione. Nel film viene anche citata la sontuosa Pasticceria Scaturchio. ‘Milano contro Napoli’ qui diventa grottescamente ‘Napoli contro Milano’ dove Milano assume un valore simbolico esasperato, ai limiti del mefistofelico. Nessuna redenzione per la ragazza che alla pastiera preferisce il panettone. Unico elemento in comune i canditi, presenti nell’una e nell’altro. Ecco la ricetta di mia nonna, discretamente fondamentalista anche lei.
Ingredienti
Per la pasta:
farina g400
strutto g200
zucchero g200
uova 4 tuorli
Per il grano:
grano bagnato g200
latte dl 3 e ½
arancia ½ buccia
strutto 1 noce
zucchero 1 cucchiaio da thè
vaniglia 1 bustina
Per il ripieno:
ricotta g240
zucchero g170
uova 3 tuorli e 3 albumi
cannella in polvere 1 pizzico
essenza di fiori d’arancio
cedro candito g20
scorzette d’arancia candite g20
cocozzata g20
Il giorno precedente fate cuocere nel latte grano, buccia d’arancia, strutto, zucchero e vaniglia a fuoco basso per almeno 4 ore, finché il grano non sarà disfatto e il latte evaporato, così che tutto risulti denso e cremoso. Il giorno successivo fate la pasta frolla e mettetela a riposare. Setacciate la ricotta in una grande terrina, aggiungete lo zucchero e lavorate per 6/7 minuti. Incorporate poi i tuorli uno ad uno, il grano e l’acqua di fiori d’arancio ( la quantità varia a seconda dei gusti) continuando a lavorare. Aggiungete quindi la cannella, i canditi tagliati in minuscoli pezzetti e gli albumi montati a neve.
Foderate con ¾ della pasta frolla una teglia di 24cm di diametro quindi versatevi il composto che risulterà discretamente molle. Con la restante frolla create una griglia sopra il ripieno. Cuocete a forno dolce per circa un’ora, il ripieno deve asciugarsi e rassodarsi quasi completamente e la frolla deve essere bionda. Lasciate raffreddare e, senza sformarla, spolverizzatela di zucchero a velo. Va servita nella sua teglia, meglio se qualche giorno dopo averla confezionata. La pastiera si conserva anche per 8/10 giorni divenendo sempre più amabile. Buona Pasqua.