Legge di Stabilità approvata in Senato “toglie 18 miliardi di tasse ai cittadini”. Renzi soddisfatto, ora tocca alla Camera

Renzi: “Abbiamo stoppato l’assalto alla diligenza: indietro non si torna”

Legge di stabilità21 dicembre – “Una partita che era davvero difficile perché erano tornati in campo vecchi appetiti e li abbiamo lasciati a bocca asciutta. Abbiamo stoppato l’assalto alla diligenza e messo in cantiere la legge elettorale. Indietro non si torna”. Così il premier Matteo Renzi, ha espresso la sua soddisfazione per l’ok ottenuto nella notte dal Senato in merito alla Legge di Stabilità con 162 sì e 37 no.

All’incirca 130 gli emendamenti depositati in Commissione Bilancio della Camera, anche se dalle prime indiscrezioni si apprende che il governo sarebbe intenzionato a non porre la fiducia sul testo a Montecitorio.

Renzi ha espresso apertamente tutta la sua soddisfazione per una manovra che “toglie 18 miliardi di tasse ai cittadini”. Lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha dichiarato che “Il ddl sulla Stabilità è equilibrato ed efficace. Sostiene la crescita e l’occupazione e rafforza la sostenibilità dei conti”.

Tra le novità principali vi sono innanzitutto i blocchi relativi all’aumento della Tasi per il prossimo anno, un tetto massimo per quanto riguarda il Canone Rai, che non potrà essere più alto rispetto a quello dello scorso anno, ed il ricollocamento dei dipendenti della Provincia presso altri uffici pubblici di Comuni e Regioni.

Confermati dalla legge di stabilità anche il credito d’imposta Irap per gli autonomi, l’oramai famoso bonus Irpef da 80 euro e le detrazioni per le famiglie numerose. Il maxiemendamento prevede inoltre la liquidazione del Tfr su base volontaria nella seconda metà del prossimo anno, la cancellazione dei contributi per tre anni in merito alle nuove assunzioni, il bonus per i fondi pensione e per le casse di previdenza da utilizzare per gli investimenti. Una buona notizia arriva anche per i futuri genitori con la conferma del bonus bebè e con il via libera alla fecondazione eterologa, grazie al Registro dei donatori.

Non sono mancate le critiche rivolte al Governo Renzi. Pippo Civati (PD) ha infatti parlato sul suo profilo Facebook di un testo votato dal Senato senza conoscerlo, dichiarando: “È record: 33 fiducie in 300 giorni. Una ogni 9 giorni. Praticamente ogni settimana. L’ultima all’alba di ieri (alle 4.45 circa), in un Senato con molti assenti (162 favorevoli 37 contrari e un terzo a casa) sfibrato dall’attesa durata tutto il giorno del testo su cui votarla questa fiducia. Un testo che, si può dire, nemmeno conosceva nella sua edizione finale e che ha votato sulla fiducia. Appunto”.

Sul suo blog, Civati ha aggiunto: “Chi non segue, ormai si sa, è un frenatore e uno scissionista (chi invece segue, anche se si scinde, è un salvatore della patria, anzi della nazione). E allora il Parlamento taccia (si noti l’ossimoro, la figura retorica di questa legislatura). E voti, sulla fiducia, i ‘pacchetti’ (questo il termine ricorrente) confezionati dal Governo. Che non avendo evidentemente fiducia (nei parlamentari che lo sostengono, certo, ma neppure troppo in se stesso e nella bontà delle proprie proposte, pare), la chiede di continuo”.

Numerose infine le critiche giunte anche dal Movimento 5 stelle in merito alle cosiddette “marchette”: “nel maxiemendamento arrivato in senato dopo una giornata grottesca ci sono gran parte degli emendamenti marchetta che il governo ha infilato in fretta e furia nella legge di stabilità per accontentare gli appetiti dei lobbisti. Altre porcate sono state eliminate grazie alle nostre pressioni, ma questo non basta: come promesso, li faremo stare qui fino a natale”.

FOTO: tratta da ansa.it

 

 

 

 

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