Renzi: “Testo sarà discusso in Cdm. Non facciamo leggi ad personam”
Roma, 5 gennaio – A seguito delle aspre polemiche che hanno visto protagonista la riforma del fisco approvata lo scorso 24 dicembre in Consiglio dei Ministri, per la presenza nel provvedimento di un codicillo ribattezzato subito dal mondo politico come “salva Berlusconi”, che avrebbe per effetto la cancellazione della condanna per evasione fiscale dell’ex premier nel processo Mediaset, il Presidente Matteo Renzi ha annunciato che il “testo sarà discusso in Cdm”.
Assicurando che: “Il nostro Governo non fa norme ad personam, non fa norme contra personam. Fa norme che rispondono all’interesse di tutti i cittadini”.
Dall’opposizione ed in particolare dal M5s e dalla Lega, non sono mancate le aspre critiche al governo per un provvedimento che sin da subito è stato definito “un regalo al Cavaliere previsto dal patto del Nazareno”.
Sotto il mirino vi sarebbe infatti l’introduzione della delega fiscale di un articolo (il 19 bis), che prevede l’esclusione della punibilità “quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato”.
In questo modo il leader di Forza Italia, condannato per una frode fiscale di 7 milioni di euro e di conseguenza pari al 2% dell’imponibile di Mediaset, potrebbe così ricandidarsi chiedendo l’annullamento della condanna e dell’applicazione della Legge Severino che prevede appunto, un’incandidabilità di 6 anni.
Di conseguenza con il montare delle polemiche, Renzi ha prontamente precisato: “Ci fermiamo, non c’è inciucio. Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c’è problema: ci fermiamo. La norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone”. Resta da chiedersi il perché dell’introduzione del “bonus” approvato dal Consiglio dei Ministri.
FOTO: tratta da ansa.it