A favore i partiti della maggioranza, contrari Sel e M5S, astenuta Forza Italia
Per Alleanza Cooperative Sociali, il disegno di legge delega “va nella giusta direzione – dice il portavoce Giuseppe Guerini – e pone le basi per intervenire su un settore che da tempo aveva necessità di essere ordinato con maggior chiarezza e trasparenza”. Bene “l’introduzione di una doppia rete di controlli, con l’azione esterna del ministero del Lavoro e dall’Agenzia delle entrate associata a un sistema di accertamenti interni, sulla quale si giocherà la buona riuscita della riforma”.
Forti critiche da Sel con Giulio Marcon che in Aula ha dichiarato: “Quella approvata oggi è una legge che non tutela i diritti dei lavoratori del terzo settore, che rende subalterno e asservito il terzo settore alle logiche del mercato e della supplenza alle istituzioni pubbliche. Una legge che rischia di ridurre i servizi di welfare per fare spazio alle imprese”.
Donata Lenzi (Pd), relatrice al Ddl delega, ha commentato: “Quella di Sel e M5S è una lettura antica per cui sostenere il Terzo settore sia di per sé segno di una volontà di demolizione del Welfare, cosa che non è assolutamente nelle nostre intenzioni. Riteniamo, invece, che bisogna ricordare che il Terzo settore non si occupa soltanto di assistenza sociale, ma in grandissima misura di cultura, di difesa del patrimonio ambientale, sport e altro. E’ una visione molto limitata di Terzo settore quella che ritiene che sia solo nel sociale”.