Approvato il Def, scovato un “tesoretto”. Niente tagli alle amministazioni locali, Renzi: “Ai Comuni stiamo dando tanti soldi

Licenziato in serata dopo un’ora di riunione a Palazzo Chigi il documento programmatico su previsioni economiche e riforme. Ci sono 1,6 miliardi che probabilmente saranno destinati al welfare

Def approvatoÈ arrivata ieri in serata l’approvazione del Def (Documento economia e finanza), il testo che contiene le linee guida della politica economica del governo per i prossimi tre anni, con vincoli di bilancio, previsioni macroeconomiche e piani di riforma. Originariamente convocata per le 10 di ieri mattina, la riunione che avrebbe portato all’approvazione, è stata spostata in serata per un ulteriore approfondimento dei testi, secondo quanto affermato da esponenti del governo.

Durante la giornata era emersa inoltre la presenza di un “tesoretto” da 1,6 miliardi di risorse. Tale tesoretto sarebbe dovuto alla maggiore flessibilità sul bilancio concessa recentemente dall’Ue e sono soldi che il governo può sfruttare nel rapporto deficit/Pil. Proprio sul come investire questi soldi, non si è ancora arrivati ad una decisione. Il premier Renzi, a tal proposito ha precisato che “Non è il Def il luogo nel quale decidere a cosa destinare quelle risorse”. Probabilmente, si arriverà a una decisione solo nelle prossime settimane. Tra le ipotesi (secondo alcune dichiarazioni), l’estensione del bonus Irpef da 80 euro agli incapienti. Renzi tiene a precisare che al momento si tratta solo di “ipotesi”.

Sui tagli agli Enti locali, il primo ministro ha ribadito che non sono previsti per il 2015 ed ha sostenuto: “Ai Comuni stiamo dando tanti soldi. Ad esempio – ha aggiunto – per le metropolitane i soldi stanziati sono 11 miliardi di euro”. Per quanto riguarda le Regioni, il premier ha spiegato che: “Sergio Chiamparino (rappresentate governatori delle Regioni) sta lavorando con Padoan e Lorenzin (rispettivamente ministri dell’Economia e della Sanità) per trovare un punto d’accordo sulla questione della Sanità”. C’è bisogno di razionalizzare la spesa, perchè dice Renzi: “Non è normale che ci siano Regioni con sette province e 22 Asl, è un’esagerazione”.

Approvato in collegamento con il Def, il Piano delle infrastrutture strategiche (Pis). Si tratta di 25 opere giudicate prioritarie, pari ad un investimento di circa 70 miliardi, di cui al momento sono previste coperture finanziarie per 48 miliardi. Saltano quindi, per decisione di Graziano Delrio nella sua prima settimana da Ministro delle Infrastrutture, 19 opere fra cui spiccano la Nuova Pontina e la Ragusa-Catania. Il ministero precisa che “l’esclusione non significa rinuncia all’opera”. Probabilmente, per quanto riguarda il destino delle opere momentaneamente tagliate se ne saprà di più solo a settembre, quando verrà presentato il Piano generale delle opere, crocevia di tutta la pianificazione del ministero.

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