Le accuse sono: associazione di stampo mafioso, estorsione e traffico internazionale di stupefacenti. Sventato anche un omicidio durante il Gp di formula 1 progettato dagli affiliati al clan Di Lauro. Tra i nomi dei destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli figura anche il nome di Marco Di Lauro, latitante dal 2004 e quarto figlio di “Ciruzzo o’ millionario”
Napoli, 21 aprile – Maxi operazione anticamorra dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli che hanno arrestato 27 persone ritenute affiliate al clan Di Lauro di Secondigliano. Le persone finite in manette sono accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di stupefacenti, aggravato dalla disponibilità di armi e dall’impiego di una minorenne. Documentata la gestione delle piazze di spaccio nei rioni Terzo Mondo e Berlingieri da parte del clan camorristico che si occupava dell’importazione di droga dalla Spagna.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sono stati sequestrati 31 chilogrammi di cocaina. Inoltre sono state accertate numerose estorsioni a Secondigliano nei confronti degli ambulanti del mercatino rionale. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli. Sono 28 in tutto i nomi dei destinatari, tra questi infatti figura anche Marco Di Lauro ritenuto attualmente a capo dell’omonimo clan.
Quarto figlio di Paolo Di Lauro, soprannominato “Ciruzzo ‘o milionario”, il fondatore della famiglia camorristica di Secondigliano, Marco non è stato arrestato in quanto latitante dal 2004. Il suo nome figura nella lista dei 30 latitanti più pericolosi.
Dalle indagini, inoltre, è emerso che il clan Di Laro stava progettando un omicidio in occasione di un importante evento sportivo: il Gran Premio di formula 1 di Montmelò (Barcellona) del 27 aprile 2008. Nel mirino del clan alcuni rivali affiliati ai cosiddetti “scissionisti”. Gli affiliati cercavano armi e assistenza logistica ma un blitz dei carabinieri e della Guardia civil spagnola ha bloccato il loro piano evitando che il progetto fosse portato a compimento.
Nell’elenco dei destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli figurano anche 5 donne il cui ruolo era quello di custodire, preparare le dosi e consegnare la droga ai pusher che la vendevano nelle piazze di spaccio del quartiere; ma è stato anche accertato che in alcuni casi erano le donne ad occuparsi direttamente della vendita.
Una delle cinque donne utilizzava una minore per tagliare e confezionare la droga. Dopo aver dato una mano, la ragazzina, che all’epoca dei fatti (2007- 2008) aveva 14 anni, provvedeva anche a consegnare la droga ai pusher in attività nelle piazze di spaccio di Secondigliano.