L’ex sindaco di Castelvolturno Antonio Scalzone, dopo una serie di articoli sulla vicenda giudiziaria che lo riguarda, decide di fare un passo indietro e afferma: “Voglio evitare strumentalizzazioni”
Antonio Scalzone, ex sindaco di Castelvoturno e candidato alle elezioni regionali in Campania nella lista Popolari per l’Italia (collegata a Stefano Caldoro), ha deciso di ritare la sua candidatura dopo una serie di articoli pubblicati nei giorni scorsi dagli organi di stampa e rivelanti la vicenda giudiziaria che lo riguarda: Scalzone è infatti imputato per concorso esterno in associazione camorristica per presunti legami con il clan Bidognetti.
Il processo che vede Scalzone come imputato è nato da un’inchiesta della Dda di Napoli, avente come scopo quello di far luce sui legami tra il clan dei Casalesi e la politica locale sulla costa domiziana. La ricostruzione dell’Antimafia ipotizza che Scalzone e altri amministratori politici locali, “si accordavano con i vertici del gruppo Bidognetti ed in particolare anche con Luigi Guida, fornendogli la piena disponibilità, in caso di elezione, a consentire a ditte nella disponibilità del clan dei casalesi e anche indicate da Luigi Guida quale referente del clan, l’aggiudicazione di appalti pubblici banditi dal Comune di Castelvolturno”.
“Ho deciso a norma della legge – dice Scalzone – e secondo la giurisprudenza (quinta sezione, decisione 1 Ottobre 1998 n. 1384) di ritirare formalmente la mia candidatura. Lo faccio – continua – per evitare ogni strumentalizzazione e consapevole della mia innocenza, già accertata per alcune contestazioni, e in attesa della assoluzione per i reati associativi come è avvenuto per chi ha chiesto il rito abbreviato. Voglio dare l’esempio, consapevole della mia innocenza, perché – conclude – non ci siano ombre o danno alla mia lista, alla coalizione ed al presidente Caldoro”.