Il mondo perde una delle menti più geniali del nostro secolo. Con i suoi studi matematici aveva rivoluzionato il campo dell’economia
Ha perso la vita in un incidente stradale in New Jersey il grande matematico John Nash. Il premio Nobel per l’economia, che per anni aveva sofferto di schizofrenia, è scomparso nella giornata di sabato. “A Beautiful Mind” il film che ha raccontato la sua straordinaria vita.
Il genio della matematica, riferisce Abc news, si trovava a bordo di un taxi insieme alla moglie Alicia Larde, anch’essa deceduta nell’impatto. L’autista, nel tentativo di effettuare un sorpasso, ha perso il controllo dell’auto scagliandosi contro il guard rail. A dichiararlo è stato il sergente della polizia Gregory William, che ha poi aggiunto che Nash, 86 anni, e la moglie non avrebbero indossato le cinture di sicurezza.
Uno dei matematici più brillanti del nostro secolo che ha segnato la storia, legando il suo nome alla teoria dei giochi. Nel 1994 grazie ai suoi studi aveva vinto il premio Nobel per l’economia. E sabato, quando la sua “bellissima mente” si è spenta per sempre, stava tornando a casa dalla Norvegia, dove da poco aveva ottenuto il premio Abel. Nel 2003 l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha conferito al matematico la laurea “honoris causa” in Economia e Commercio.
“Quest’uomo è un genio”. Questa l’unica frase scritta dal suo professore sulla lettera di presentazione per il dottorato a Princeton. Una carriera costellata di vittorie e soddisfazioni, ma anche di dolore e sofferenze. Nash, infatti, proprio mentre era docente al Mit di Boston iniziò ad avvertire i primi segni di schizofrenia. Una malattia che per 30 anni della sua vita lo accompagnò alternando manie di persecuzione a deliri di onnipotenza.
“La matematica, il calcolo e i computer sono stati la medicina che mi ha portato ad un’idea più razionale e logica, aiutandomi a rifiutare il pensiero e l’orientamento allucinatori. La matematica è curativa e in America viene usata nella terapia occupazionale al posto dei farmaci. Con ottimi risultati”, dichiarò in un’intervista John Nash.
Dalla sua malattia, però, è riuscito a guarire solo nel 1970 grazie a terapie molto più invasive che lo hanno fortemente segnato nel fisico anche se non nella mente, come l’elettrochoc, le camice di forza e le iniezioni di insulina per indurlo in coma diabetico.
Liberamente ispirato alla sua vita, ma omettendo i particolari più duri, è il film “A Beautiful Mind”. Interpretato da Russell Crowe ha vinto quattro Oscar e quattro Golden Globe. Alla notizia della scomparsa di Nash e della moglie l’attore ha scritto su Twitter: “Scioccato… il mio pensiero va a John e Alicia e alla loro famiglia. Beautiful minds, beautiful hearts (Belle menti, bei cuori)”.