Il giorno tanto atteso è arrivato, oggi i greci decideranno il destino del loro Paese, le urne sono state aperte alle 6 (ora italiana, le 7 nella penisola ellenica) per il referendum che potrebbe decidere le sorti della permanenza della Grecia nell’euro. Si vota fino alle 18 (ora italiana) e gli aventi diritto a esprimere un sì o un no nel referendum proposto dal governo greco sul piano avanzato dei creditori internazionali sono circa dieci milioni
ORE 20:20 – Secondo Adnkronos, il Consiglio direttivo della Bce dovrebbe riunirsi domani mattina per fare il punto della situazione dopo l’esito del referendum greco e decidere sull’Ela.
20:00 – “Con questo risultato il primo ministro ha un mandato chiaro dal popolo greco”, queste le parole del portavoce dell’esecutivo ellenico Gavriil Sakellaridis all’emittente Ant1, invitando i greci all’unità nazionale.
19:56 – Proprio “sulle parole di Fassina”, arriva la notizia che il premier Renzi ha convocato per domani mattina il ministro dell’Economia Padoan. Il vertice si terrà a Palazzo Chigi, all’indomani della ormai certa vittoria del “no” al referendum in Grecia.
19:55 – Stefano Fassina, intervistato da La7, afferma: “Oggi sono più forti coloro che sostenevano un radicale cambiamento di rotta; rotta che ha portato l’eurozona al naufragio, ma la lotta è ancora lunga. Un grazie va sicuramente al governo greco e al partito Syriza che con il referendum hanno posto le basi per la democrazia“. Inoltre l’ex Pd con toni polemici esorta il premier Renzi ad aprire il negoziato e a partecipare concretamente a questo fondamentale crocevia per il destino dell’Europa.
19:36 – Il direttore del quotidiano La Stampa, Mario Calabresi, in un tweet scrive: “In Grecia ha vinto l’orgoglio, è un voto di pancia non di testa. Speriamo che abbiamo un’idea di cosa fare adesso e non sprofondino nel caos”
19:33 – Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, afferma: “Da domani sventoleremo sui banchi del Parlamento europeo la bandiera greca“, inoltre sostiene: “Finalmente il popolo greco ha avuto la possibilità di autodeterminarsi”.
19:26 – In Grecia si scende in piazza, iniziano i festeggiamenti: “bancarelle” vendono bandiere e stendardi della nazione.
19: 2o – Con il 13% dei seggi scrutinati, la percentuale del “no” raggiunge e supera la soglia del 60%. Lo rende noto il Ministero degli interni greco.
19:17 – La Grecia chiederà altra liquidità alla Bce, lo riferisce il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, che afferma la necessità di un aumento del tetto Ela per la salvaguardia delle banche elleniche.
19:07 – In un discorso il Ministro degli interni, Nikos Voutsis, ha annunciato che il referendum si è svolto nella maniera più corretta possibile, si è congratulato con le forze dell’ordine e ha reso noto il dato dell’affluenza alle urne, pienamente sufficiente per raggiungere il quorum.
18:52 – Yanis Varoufakis attraverso un tweet polemico scrive: “Ho detto che in 24 ore avremmo potuto trovare un accordo. Ma i nostri media hanno annunciato precipitosamente che avevo già previsto un accordo, trovato entro le 24 ore. Vai a capire!”
18:50 – Nicola Fratoianni, esponente di Sel, intervistato da La7, afferma: “Siamo qui perché pensiamo che quello che succede oggi in Grecia riguarda tutti noi, riguarda l’Europa, il progetto di Tsipras rispetta la volontà del popolo; gli elementi su cui si è determinata la rottura e su cui è cresciuto il debito si basa su elementi politici non economici, che hanno determinato un impoverimento della popolazione; il problema non riguarda la permanenza o meno nell’eurozona”.
18:35 – Nikos Filis, portavoce del governo greco, intervistato dopo i primi dati, annuncia un possibile nuovo accordo: “Questo è un segnale per il governo per muoversi rapidamente per cercare un nuovo accordo e normalizzare il sistema bancario”
18:33 – secondo la tv greca Ant1 l’affluenza alle urne ha raggiunto il 65% dei votanti.
18:28 – La cancelliere Angela Merkel volerà a Parigi domani per incontrare il presidente francese Francois Hollande per confrontarsi sugli sviluppi della situazione in Grecia dopo il referendum.
18:20 – Un boato nella sede di Syriza ha accolto i primi sondaggi sulle indicazioni di voto pubblicati in tv subito dopo la chiusura dei seggi per il referendum. In tanti hanno fotografato con i cellulari le schermate tv che rimandavano i primi dati, mentre alcuni dirigenti del partito invitavano alla calma.
18:15 – I primi sondaggi forniscono i dati specifici, raccolti dalle singole agenzie:
– Ant1 dà il “no” al 51% contro il 37% di “sì”
– Mega dà il “no” al 51,5%, il “sì” al 48,5%
– Skai dà il “no” è al 52% contro il 48% di “sì”
– Star dà il “no” al 49% contro il 46% di “sì”
18:05 – Emergono i primi dati dai teleschermi greci: l’oxi (no) oscilla tra il 49,5 e il 52 percento, il nai (si) 46,5 al 48,5 percento.
18:01 – Le operazioni di voto si sono concluse. A questo punto cresce l’attesa per i primi exit poll. Si tratterà di due “phone-poll”, cioè due rivelazioni fatte attraverso delle chiamate telefoniche a un campione di greci.
17:50 – Dieci minuti alla chiusura delle urne a meno che il voto non venga prolungato per l’alta affluenza, opzione presa in considerazione ma non ancora annunciata.
17:45 – Secondo il Financial Times, tramite un sondaggio effettuato nelle ultime ore e non reso pubblico, il “no” sarebbe in vantaggio con un valore che oscilla tra il 51% e il 53% dei consensi.
17:40 – A venti minuti dalla chiusura delle urne è giunto a piazza Syntagma ad Atene il deputato Alessandro Di Battista con una delegazione del Movimento 5 Stelle.
17:38 – “La Grecia dovrà introdurre un’altra valuta se vincerà il ‘no’ al referendum di oggi”, queste le parole presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, in una intervista alla radio tedesca in cui delinea con chiarezza il percorso obbligato che attende il Paese in questo caso.
17:12 – La cancelliera tedesca Angela Merkel si scaglia pesantemente contro Alexis Tsipras: “lascia andare il Paese ad occhi aperti contro un muro”. lo ha rivelato il settimanale Spiegel on line, facendo riferimento ad uno sfogo della Merkel con alcuni colleghi di partito.
16:55 – Il ministro dell’economia francese, Emmanuel Macron, per l’attuale situazione greca ricorda il primo dopo-guerra, paragonando lo Stato ellenico alla Germania di allora, sulla quale gravarono i pesanti esiti della Conferenza di pace di Versailles, Macron con questa similitudine intende riprendere i negoziati con la Grecia qualunque sia il risultato del referendum: “Qualsiasi sia l’esito del voto dobbiamo riprendere i negoziati politici. Non rimettiamo in scena il Trattato di Versailles”
16:28 – A metà giornata affluenza al 35%: l’affluenza alle urne al referendum in Grecia è simile a quella registrata alle elezioni legislative dello scorso gennaio: a metà giornata ha votato il 35 per cento degli aventi diritto, rende noto l’emittente tv Mega. La soglia del 40 per cento necessaria per rendere valido il referendum dovrebbe quindi essere superata senza problemi.
16:16 – Atene studia condono fiscale con la Svizzera: ha proposto una amnistia fiscale sui fondi depositati in Svizzera, per recuperare le entrate sui miliardi di euro che i cittadini hanno accumulato nei conti all’estero. Lo ha riferito la testata svizzera Nzz. Il piano, che necessita ancora dell’approvazione del Parlamento e di un accordo finale con la Svizzera, è di imporre una tassazione piatta del 21% sugli asset, rendendoli legali.
16.00 – I risultati parziali ufficiali arriveranno oggi alle ore 21 greche, quando dovrebbero esserci le previsioni e gli exit poll delle prime 10 sezioni scrutinate. Questo solo se le elezioni finiranno davvero alle 17 con la chiusura delle urne, poiché potrebbero esserci almeno altre due ore di voto per far continuare a votare chi è in coda. Al momento le previsioni sono sempre incerte tra il si è il no.
Nel giorno del referendum greco, un’equipe di parlamentari italiani, guidata da Beppe Grillo, Nichi Vendola e Stefano Fassina, è giunta in Grecia dove domani seguirà in piazza Syntagma l’annuncio dell’esito del referendum, per non perdere “l’appuntamento con la storia”.
Gli esponenti di Sel, M5S ed ex Pd saranno in prima fila pronti a festeggiare la vittoria del “no”. Un “no” che – spiega il leader della Lega Nord Matteo Salvini – “anche io voterei se fossi greco”. Un’Italia unita almeno in questo ambito, a favore del premier Tsipras e del ministro Varoufakis; quest’ultimo, dopo aver votato a Faliro, ha confermato la sua dura linea a favore di un “non accordo” e si è scagliato contro i creditori: “Gli enormi fallimenti dell’Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta”.
Intanto il leader del Movimento 5 Stelle, a conferma della sua presa di posizione, ha pubblicato tramite un post su Facebook il pensiero di tre economisti europei, vincitori di premi Nobel, Paul Krugman, Joseph Stiqlitz e Thomas Piketty, che esortano il popolo a seguire il partito Syriza e del suo leader Tsipras, votando no alla consultazione. “C’è un referendum, significa che in ogni caso ha già vinto la democrazia” queste le parole di Grillo che ha aggiunto “Se vince il no non accadrà assolutamente nulla. Ci sono già Paesi in default perché sotto questa Troika non c’è più speranza”.
Non ci sono ancora dati di affluenza, anche se prima dell’apertura delle urne si prevedeva che il dato finale sarà superiore all’80% degli aventi diritto. Secondo stime molto approssimative che circolano sui social network, al momento avrebbe votato 1/3 degli elettori.
Ha già votato il premier Tsipras nel seggio del suo quartiere annunciando all’uscita: “Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa, si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo. Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”.
Gli ultimi sondaggi danno ancora un testa a testa tra gli elettori del “sì” e quelli del “no” e se da un lato il premier greco invita i cittadini a non farsi suggestionare, da altra parte il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker continua a schierarsi contro, sostenendo che “Se i greci rifiuteranno il programma di aiuti, la posizione della Grecia sarà drammaticamente indebolita”.