E’ caccia alla lista che garantisce la sopravvivenza del Clan dei Casalesi
Un lista contenente una serie di nomi, soprattutto di imprenditori vittime di estorsioni, ed anche i soci di Michele Zagaria. Questa una delle novità che emerge dal filone di indagine che in questi giorni sta mettendo a soqquadro la provincia di Caserta e che ha portato all’arreso di 13 personaggi, fra cui anche noti politici, come l’ex Sindaco di Caserta Del Gaudio e l’ex Senatore Tommaso Barbato. A rivelare l’esistenza di questa lista, che potrebbe chiaramente fare ulteriore luce sugli affari dei Casalesi è Generoso Restina, che sta collaborando con la giustizia da alcuni mesi.
Il personaggio. Restina (in foto) è ritenuto dagli inquirenti un teste attendibile in quanto ha ospitato Michele Zagaria presso la propria abitazione di Casapesenna, durante la latitanza per ben tre anni, dal maggio del 2005 al luglio 2008.
Ha vissuto all’interno dell’abitazione a diretto contatto con Michele Zagaria, che si trovava nel bunker rinvenuto nel sottosuolo. Sempre secondo la descrizione degli inquirenti, nessuno più di lui nel triennio 2005-2008 ha condiviso la vita del boss di Casapesenna, conoscendone gli aspetti più nascosti, ascoltando tutte le conversazioni con le pochissime persone che erano a conoscenza della presenza del capo all’interno di quella abitazione e che si recavano per fargli visita.
La lista. In un interrogatorio di marzo, il Restina parla di questi pochi fogli di carta che Zagaria custodiva calorosamente, in un foro applicato in un mobile, sul quale vi erano segnati sia i nomi degli imprenditori taglieggiati, sia quelli che lo stesso pentito definisce soci del Boss Casertano. Sulla stessa lista, che però ancora non è stata trovata dalle Forze dell’Ordine sembra che vi siano segnate anche le cifre raccolte dalle estorsioni, così come dovrebbero essere indicate anche le cifre che gli altri Clan, tramite imprenditori amici, versavano nelle casse del Clan di Zagaria. Generoso Restina, però parla solo per aver visto da lontano questa lista che però in realtà non avrebbe mai letto, sia per non destare sospetti nei “colleghi”, sia per paura di una ripercussione da parte di Zagaria, vista l’importanza che questa ultimo le riservava, considerandola più importante anche della propria libertà, poiché anche in sua assenza avrebbe garantito la sopravvivenza del Clan e per questo non la conservava nel Bunker.