La rivoluzione copernicana di Renzi: stop all’Imu sulla prima casa e riduzione di 50 miliardi di euro di tasse in cinque anni

Renzi da Milano accusa gli avversari di un “disfattismo cosmico che oscura ogni passo avanti”. Per Forza Italia si tratta di “una tattica di distrazione di massa” e il rischio è l’aumento delle aliquote IVA già dal prossimo anno. Civati a Firenze intanto discute con i compagni di Possibile sul referendum abrogativo del Ddl La Buona scuola raccogliendo sempre più consensi dai delusi dal Pd

renzi (1)È il tempo della rivoluzione copernicana a dire del Primo ministro Matteo Renzi, si tratta invece del gioco delle tre carte, come ha sfacciatamente dichiarato l’ex ministro dell’economia Brunetta. Fatto sta che l’argomento tasse e casa è assai d’effetto per scuotere la sensibilità della maggior parte degli italiani, un popolo che per tradizione culturale da sempre investe nel mattone. Renzi promette che già dal prossimo anno potremmo finalmente liberarci del peso di una delle imposte più odiate, ovvero dell’Imu sulla prima casa.

L’annuncio, arrivato a sorpresa dall’Expo di Milano dove ieri si era riunita l’assemblea del PD, appare come un tentativo di riconquistare fiducia da quell’elettorato disorientato dall’eco delle critiche sulla sua leadership avanzate direttamente dai suoi, ormai ex, colleghi di partito, che proprio non digeriscono l’autoritarismo di Renzi, a partire dalla riforma di legge sulla scuola, passata a suon di fiducia nonostante una promessa, infranta, di dialogo e confronto.

Renzi si misura con l’opinione pubblica mettendo sul piatto la promessa di una riduzione delle tasse senza precedenti, fornendo durante il suo discorso un cronoprogramma di massima davvero allettante: secondo le prime stime rese note da Palazzo Chigi, gli italiani pagheranno 45 miliardi di euro di tasse in meno in tre anni.

— “Nel 2016 elimineremo la tassa sulla prima casa, l’Imu agricolo e la tassa sugli imbullonati. Noi — sottolinea Renzi dinanzi al popolo del PD riunito all’Expo per ascoltarlo nel suo discorso più lungo in assoluto, durato più di due ore — perché gli altri hanno fatto la finta, lo hanno detto e poi lo hanno rimesso”. Sono le parole di Renzi nel puntare il dito contro Berlusconi che proprio dell’imposta sulla prima casa ne aveva fatto il suo cavallo di Troia per le elezioni.

— “Nel 2017 interverremo sull’Ires e sull’Irap per sostenere la competitività delle aziende e nel 2018, prima della campagna elettorale, la conclusione di questo percorso con gli interventi sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni. Per cinque anni un impegno di riduzioni delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo Paese”. Un discorso, quello del Presidente del Consiglio, retto al momento da tante promesse e con cui punta a guadagnare consensi giocando anche un po’ d’azzardo. — “Questo è il PD che può realizzare una rivoluzione copernicana” afferma Renzi sottolineando implicitamente di essere certo di poter portare a termine le riforme prefissate – forte anche dell’ennesima fiducia ricevuta in Parlamento per l’approvazione del Ddl La buona scuola – a dispetto di chi, dalle file della sinistra radicale, proclama elezioni anticipate.

Ed è con un gioco di parole che Renzi soffia sul fuoco in direzione della sua amata Firenze che ha ospitato in questo fine settimana (da venerdì 17 ad oggi alla Limonaia di Villa strozzi) il Politicamp 2015 con Pippo Civati, che dopo lo strappo dal PD ha dato voce al nuovo soggetto politico “Possibile” che punta ad aggregare realtà deluse dal PD e orfani della sinistra. Nei tre giorni del Policamp 2015 sono stati affrontati, con 11 tavoli di discussione, argomenti quali il reddito minimo, le pari opportunità, la scuola non buona e il referendum per l’abrogazione del relativo Ddl, fino all’immigrazione. Renzi durante le due ore di discorso, fa l’elenco dei suoi nemici accusandoli di essere promotori di un “disfattismo cosmico che oscura ogni passo avanti”, passando dal “populismo dei Cinque Stelle” alla “sinistra radicale che dice che è ‘Possibile’ anche se noi pensiamo sia improbabile” concludendo con un affermazione di forte disprezzo per la “destra becera della Lega Nord”.

Non si sono certo fatti attendere i commenti in Parlamento sull’annucio di riduzione delle tasse. Per Forza Italia, le promesse della rivoluzione fiscale con una riduzione delle tasse di oltre 50 miliardi di euro in cinque anni e l’abrogazione dell’imposta sulla prima casa, rappresentano una vera “tattica di distrazione di massa”. Matteo Renzi tenta di spostare l’attenzione su nuove aspettative così da far dimenticare le promesse non mantenute, come la delega fiscale. L’ex ministro dell’economia del Governo Berlusconi non manca di evidenziare la questione sulla probabilità che l’Italia si ritrovi il prossimo anno a dover aumentare le aliquote IVA se venissero meno i 20 miliardi per coprire le clausole di salvaguardia necessari ad impedirlo.

Renato Brunetta ha dichiarato: — “Prima ci dica Renzi come fa a trovare i 20 miliardi per non fare aumentare l’IVA e poi discutiamo tranquillamente sul taglio delle tasse sulla prima casa. Perché se fa il gioco delle tre carte, per cui toglie le tasse sulla prima casa e le aumenta sugli altri immobili, imbroglia ancora una volta. Ci ricordiamo tutti gli 80 euro — ha continuato Brunetta — ha dato gli 80 euro e ha aumentato le tasse a tutti gli altri. Ca nisciun è fess!” Commenta Brunetta lasciandosi andare sul finire ad una espressione napoletana.

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