La decisione dopo il rifiuto da parte dei senatori 5 stelle di votare il “super canguro” a firma Marcucci (Pd) che avrebbe permesso di tagliare 580 emendamenti della Lega Nord
Roma, 17 febbraio – Dopo che nella giornata di ieri il voto sul ddl Cirinnà è stato rinviato, a seguito della decisione dei senatori 5 Stelle di non votare il “super canguro” a firma Marcucci (Pd), che avrebbe permesso di tagliare i 580 emendamenti della Lega Nord, oggi è stato deciso un nuovo rinvio all’esame del testo ed è stata convocata la conferenza dei Capigruppo, per capire come proseguire con i lavori. A chiedere la riunione della Capigruppo il senatore del Partito Democratico Luigi Zanda, che ha spiegato: “Bisogna trovare una condivisione su un metodo di lavoro che ci consenta un percorso ordinato, costruttivo e che ci permetta di arrivare al traguardo che ci siamo posti: quello di approvare la legge”.
È probabile che l’esame del testo possa essere rinviato alla prossima settimana. “Abbiamo preso una settimana di tempo per discutere perbene il da farsi. Escludo che al momento ci possa essere un ritorno in Commissione del testo e non prevedo stralci. Il rinvio dell’esame di qualche giorno serve solo a salvare la legge”, ha spiegato il senatore del Pd, Andrea Marcucci, primo firmatario del “super canguro”. La decisione di prendere del tempo per rivedere la strategia è dettata dal fatto che i numeri al Senato sono fortemente in bilico. Nel Pd infatti non c’è accordo sulle adozioni con l’ala cattolica del partito, tanto che Renzi starebbe pensando pur di arrivare all’approvazione della legge sulle unioni civili, allo stralcio della stepchild adoption, cioè di quella norma che consentirebbe al componente di una coppia dello stesso sesso, che dà vita a una “unione civile”, di poter adottare il figlio del partner.
Area Popolare si espressa favorevolmente al rinvio dell’esame sul ddl e alla pausa di riflessione chiesta dal Pd. Il capogruppo di Ap, Renato Schifani, ha chiesto ai dem di “ripristinare una geometria più consona ai confini di una maggioranza”. Quindi, per i centristi la pausa di riflessione deve servire a trovare un’intesa all’interno della maggioranza.
Nel Movimento 5 Stelle si ribadisce la necessità di votare al più presto sul ddl Cirinnà. La nostra – ha scritto su Facebook la senatrice m5s Nunzia Catalfo – è una posizione chiara e coerente che abbiamo dimostrato sin da subito, non presentando nemmeno un emendamento, e che abbiamo ribadito, opponendoci a uno strumento come il canguro che serve solo al PD a mascherare le sue difficoltà interne. I dem non si azzardino a scaricare le responsabilità sul M5S, noi chiediamo che si voti a viso aperto. I nostri voti a questa legge ci sono sempre stati e continueranno ad esserci, ma nel rispetto del dibattito parlamentare. Il M5S – ha concluso – non ha nulla da temere dal voto palese, per questo non è giustificabile l’ulteriore rinvio dell’Aula chiesto da Sel. La smettano di giocare con i diritti delle persone, diamo subito questa legge al Paese”.
Non ha preso bene la decisione del M5s di non votare il “super canguro” la relatrice del testo Monica Cirinnà. “Lo so – ha detto la Cirinnà – che ho sbagliato a fidarmi del M5S e pagherò per questo. Mi prendo la mia responsabilità politica di essermi fidata di loro”. Cirinnà ha poi annunciato con un post su Facebook: “Se la legge diventerà una schifezza sono pronta a togliere firma e lasciare la politica”.