“Con il maxiemendamento e la questione di fiducia testo Cirinnà legge entro un mese”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’assemblea dei senatori dem, che alla fine approva la linea dell’emendamento governativo
Roma, 23 febbraio – L’assemblea dei senatori del Pd ha approvato, anche se senza un voto, la linea dell’emendamento governativo sulla legge per le unioni civili, senza l’adozione del figlio del partner, in modo da poter votare insieme al resto della maggioranza con un voto di fiducia. Una decisione presa dopo l’intervento di Matteo Renzi, che all’assemblea Pd ha affermato: “Bisogna fare presto, al massimo entro fine settimana per il voto al Senato”. Con il maxiemendamento viene eliminata dal ddl Cirinnà la stepchild adoption, cioè quella norma che permetterebbe l’adozione del figlio naturale del partner in una coppia che dà vita a una “unione civile”. In più, con la questione di fiducia, Renzi potrà sicuramente contare sui voti del Nuovo Centrodestra e si metterà al riparo da eventuali voti contrari della minoranza dem. L’alibi per questa mossa del Governo è diventato il Movimento Cinque Stelle. “Ci hanno fregato – ha affermato Renzi all’assemblea dei senatori dem –. Ora non possiamo rischiare di affondare una legge fondamentale per il Paese”. Renzi ha quindi prospettato ai senatori dem due strade: andare in Aula e votare i 500 maxiemendamenti oppure lasciare iniziativa al Governo e porre la fiducia. I dem hanno deciso per la seconda opzione.
Da parte sua Beppe Grillo, dopo la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti “canguro” fatta dal presidente del Senato Pietro Grasso poco prima dell’inizio dell’assemblea dem, ha risposto a Renzi con un tweet: “Canguro inammissibile. No alla fiducia, votiamo in Aula!”. E ha lanciato l’hashtag “Chiedete scusa al M5s”. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, nel corso di una conferenza stampa al Senato, ha dichiarato: “Non abbiamo nessun problema a respingere la fiducia, poi alla Camera voteremo il ddl. La legge sulle unioni civili è votabile in tre giorni. Renzi non lo fa perché ha paura di perdere le poltrone, meglio scaricare le colpe su di noi”.
Ncd ora può sfruttare la situazione e alzare il tiro. “Sul testo delle unioni civili – ha detto Angelino Alfano a margine di un incontro al Viminale – sta prevalendo il buonsenso, ma ci sono alcuni aspetti da ritoccare sul simil-matrimonio”. ll riferimento, seppur vago, allude a due punti che il ministro dell’Interno vorrebbe stralciare: la reversibilità della pensione e il cognome unico per le coppie gay. Punti su cui, però, al momento il Pd sembra irremovibile.