Letteri, Valente e Brambilla sono tutti sotto il venti per cento: questa la fotografia che emerge dal sondaggio di Demos&Pi per il quotidiano La Repubblica
Secondo un sondaggio confezionato da Demos&Pi per il quotidiano La Repubblica, anche in questa tornata elettorale è destinata a rinnovarsi la sfida al ballottaggio tra il sindaco Luigi de Magistris, sostenuto dall’area di sinistra e una serie di liste civiche, e il suo sfidante di 5 anni fa, Gianni Lettieri, sostenuto dall’intero centrodestra con l’eccezione di Fratelli d’Italia.
La prima domanda rivolta dai sondaggisti dell’istituto Demos&Pi agli intervistati è chi sceglierebbero tra i singoli candidati se si votasse oggi. De Magistris è avanti con il 42,1%, dato considerevole visto che nel 2011 al primo turno raccolse il 27,5% dei voti. Quanto ai suoi avversari, nessuno riesce a superare la quota del 20 per cento. Gianni Lettieri è al 19,7%, la metà del 38,5% conseguito nel 2011. La candidata del Partito Democratico, Valeria Valente, è data al 16,4%. Percentuale inferiore al risicato 19,1% raccolto nel 2011 dal candidato post brogli primarie, l’ex prefetto Mario Morcone. Parte dell’elettorato Pd, inoltre, al posto della Valente sceglierebbe un altro candidato sindaco. Infatti, secondo Demos&Pi c’è una tendenza di almeno un 5 per cento dell’elettorato di centrosinistra al voto disgiunto. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Matteo Brambilla, sarebbe al 17,3% mentre il dato di lista dei Cinque Stelle sarebbe al 21,4%. La prima forza politica in città, come alle Elezioni Regionali, sarebbero ancora i pentastellati, ma anche nei confronti del loro candidato c’è una tendenza al voto disgiunto. Gran parte dei voti secondo i sondaggisti andrebbero a de Magistris.
Al ballottaggio de Magistris batterebbe chiunque tra i principali candidati: 62,9% a 37,1% contro Lettieri (cinque anni fa de Magistris vinse 65% a 35%), poi 63,5% a 36,5% contro Valente e 64,9% a 35,1% contro Brambilla. Segno che de Magistris ha ormai una base elettorale consolidata, che lo porta oltre il 60 per cento al ballottaggio.
I dati sul gradimento danno de Magistris al 53%, quasi dieci punti in più rispetto a coloro che sono disposti a votarlo. Lettieri al 30%, Valente al 26%, Brambilla al 24%, Tagliatela al 15%. Per quanto riguarda il bilancio di cinque anni di amministrazione de Magistris, viene giudicato “abbastanza positivo” dal 49%, e un altro 6% per cento va addirittura sul “molto positivo”. Totale: 55%. Sull’altro piatto della bilancia c’è un “abbastanza negativo” al 28% e un molto negativo al 16%, per un totale di 44%. Solo l’1% non sa o non risponde. I napoletani hanno dunque una visione chiara di come ha amministrato de Magistris e i soddisfatti sono in maggioranza. I problemi principali avvertiti dai napoletani sono quelli che meno hanno a che fare con le competenze del sindaco e dell’amministrazione cittadina. Il problema principale è la disoccupazione per il 26% degli intervistati, al secondo posto c’è la criminalità per il 18% e l’ordine pubblico per l’11%.
Demos&Pi ha chiesto agli intervistati anche cosa voteranno al referendum sulle riforme costituzionali di ottobre. Il referendum a Napoli passerebbe con un 42% per cento di sì, nettamente prevalenti sul 26% per cento di no. Il restante 32% per cento è indeciso. Ma, quando si chiede solo a chi ha già deciso che sicuramente andrà a votare, si capisce che gli indecisi scelgono tendenzialmente il sì al referendum: la quota di favorevoli infatti passa da 42% a 47% per cento, guadagnando un buon 5 per cento, i contrari passano da 26% a 28%, solo 2 punti percentuali in più. Segno che più gli indecisi si schierano, più aumenta il divario fra favorevoli e contrari alla riforma.