Il dato regionale riguardante l’affluenza indica il 58,88% degli aventi diritto. Il “No” raccoglie il 68,5% delle preferenze, i “Sì” si fermano al 31,5%
#NapoliNapoli, 5 dicembre – Anche dalla Campania arriva un forte “No” alle riforme costituzionali del governo Renzi. Quella che dagli analisti era stata considerata la Florida d’Italia, in quanto potenzialmente decisiva al fotofinish per la vittoria di Sì, ha bocciato sonoramente le modifiche alla Carta.
Alta l’affluenza se si guarda al dato regionale, dove hanno votato il 58,88% degli aventi diritto. Il “No” raccoglie il 68,5% delle preferenze (1,8 milioni di elettori), i “Sì” si fermano al 31,5%. Sconfitta senza appello per i favorevoli alla riforma in tutte le province campane. Perfino a Salerno, la città considerata il feudo di Vincenzo De Luca, che nelle ultime settimane si era esposto molto per il Sì. Non senza qualche gaffe a dir la verità, portando a esempio di clientelismo il sindaco di Agropoli Franco Alfieri. E proprio da Agropoli, invece, è arrivato un risultato contrario a quanto sperato da De Luca: “No” al 67,78%,
La sconfitta del fonte del Sì e, di De Luca, è nei numeri: A Salerno i “No” sono stato il 60,7%. A Napoli il dato più basso rispetto all’affluenza: 56,53%. Ma qui i “No” sono stati il 68,28%. Il “No” ha praticamente vinto in tutte le Municipalità cittadine, con percentuali bulgare a San Pietro a Patierno (79,34% dei “No”).
Dal quartier generale di De Luca non c’è ammissione di sconfitta. Il figlio, Piero De Luca, a cui il Pd aveva affidato la responsabilità regionale dei comitati per il Sì, ha parlato di “Voto politico contro il premier”. “Non si è capito – ha aggiunto – il messaggio di rinnovamento di questa riforma”.
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, appena sono usciti i primi dati dello spoglio, ha esultato su Facebook: “Da Napoli già liberata: la Costituzione è salva. Grande vittoria della democrazia. Renzi, lo stalker autoritario, è stato respinto”. “Ora, senza sosta – ha aggiunto –, lotta popolare per liberare Italia e per sovranità al popolo. Lavoreremo e agiremo, con i movimenti popolari, per attuare fino in fondo la più bella Costituzione nata dalla resistenza al nazi-fascismo. Nessun politicante di turno, vecchio e nuovo, si permetta di mettere il cappello sulla vittoria. Il vincitore – ha concluso – è solo uno: il Popolo!”.