I debiti sono stati contratti dall’allora commissario per il sisma del 1980 nei confronti del Consorzio Ricostruzione otto
Napoli, 29 dicembre – Al Comune di Napoli saranno pignorati 125 milioni di euro dai propri conti. A tanto ammonta la cifra disposta a danno del Comune per debiti contratti dall’allora commissario per il sisma del 1980 nei confronti del Consorzio Ricostruzione otto, per lavori effettuati in base alla legge 219. Palazzo San Giacomo ha ereditato dopo trentasei anni un debito carico di oneri e interessi, che è cresciuto passando di giunta in giunta.
Secondo notizie di stampa a rischio sarebbero gli stipendi dei dipendenti comunali. In particolare dei dipendenti di Napoli Servizi. L’amministratore unico dell’azienda, Domenico Allocca, ha comunicato: “A causa dei ritardi dei trasferimenti dei fondi da parte dell’amministrazione comunale, il giorno 30 sarà erogato a tutti i dipendenti un acconto delle competenze spettanti per il mese di dicembre nella misura di euro 350”.
Palazzo San Giacomo imputa al Governo la responsabilità del debito nei confronti del Consorzio Ricostruzione otto. “È la palese dimostrazione che i commissariamenti non servono e producono solo danni”, ha affermato Attilio Auricchio, capo di gabinetto al Comune di Napoli. Uguale è il pensiero del sindaco de Magistris, secondo il quale non c’è nessun rischio per conti e stipendi. “Non creiamo allarmismi – ha detto –, ai dipendenti di Napoli Servizi verranno pagati gli stipendi. Quelle sono dinamiche interne all’azienda, il Comune e il pignoramento non c’entrano. Non ci sono né conti a rischio e né stipendi a rischio”.
“Paghiamo come città – ha continuato de Magistris – errori e nefandezze del passato. Non solo paghiamo il dissesto finanziario delle gestioni Iervolino e Bassolino, dobbiamo andare addirittura al post terremoto”. “Supereremo anche questo ma – avverte il sindaco –, il governo si assuma le sue responsabilità, non voglio credere ci sia una speculazione politica in tutto questo”. “Se chi deve intervenire, non lo farà, sappiamo come muoverci. Devo solo capire – ha concluso il primo cittadino – se è una questione tecnica o una questione politica, perché ovviamente la risposta cambia a seconda dei casi”.