Il Partito Democratico elegge 8 consiglieri. Alta l’affluenza alle urne di sindaci e consiglieri della provincia di Salerno, pari all’89,7%
Salerno, 9 gennaio – Le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Salerno sono state vinte dal centrosinistra. Non si votava per il presidente Giuseppe Canfora (sindaco di Sarno), che non è arrivato a scadenza di mandato e non avrà problemi di maggioranza come invece accade al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che per i problemi di rappresentanza creati dalla legge Delrio è ostaggio dei veti incrociati di altre forze politiche (vai all’articolo).
Il Partito Democratico è riuscito a eleggere ben 8 consiglieri: Luca Cerretani (vicesindaco di Torchiara), Vincenzo Napoli (sindaco di Salerno), Carmelo Stanziola (sindaco di Palinuro), Antonio Rescigno (sindaco di Bracigliano), Vincenzo Servalli (sindaco di Cava), Antonio Giuliano (sindaco di Giffoni Valle Piana), Michele Strianese (sindaco di San Valentino Torio), Paolo Imparato (sindaco di Padula).
Davvero per il Centro ha eletto Marcello Ametrano, Massimo Cariello e Pasquale Mauri.
Giuseppe Fabbricatore e Angelo Cappelli sono i consiglieri eletti per Fratelli d’Italia. Con un solo eletto: Pasquale Sorrentino (Partito Socialista Italiano), Gregorio Fiscina (Forza Italia), Cosimo Ferraioli (Cittadini per la Provincia).
Alta l’affluenza alle urne da parte di sindaci e consiglieri, ben l’89,7% degli aventi diritto. Unici grandi assenti i cittadini, visto che la riforma Delrio non ha abolito veramente le province, ma ha semplicemente trasformato la modalità d’elezione: da diretta a secondo livello. Sostanzialmente politici che eleggono altri politici, lo stesso modello che si sarebbe applicato al Senato qualora avesse vinto il Sì al ddl Boschi.
Le province chiamate al voto ieri erano 38, ma in alcune non si è votato per i problemi alla viabilità causati dal maltempo. Lo stesso potrebbe accadere a Benevento, dove il sindaco Clemente Mastella ha inviato una lettera al ministro degli Interni chiedendo di posticipare il voto. Mastella sostiene che “l’eventuale non accoglimento di questo invito sarebbe una grave violazione delle più elementari regole di democrazia, essendo oggettiva la situazione di grossa difficoltà venutasi a creare nei collegamenti con il capoluogo a seguito della calamità registratasi in queste ore. Situazione che, quindi, impedirebbe il voto di molti consiglieri”.