Giovani e lavoro, De Luca rilancia la sua proposta di assumere 200mila giovani nella Pubblica amministrazione

Il presidente della Campania ai vescovi delle Regioni del Sud: “Veniamo da dieci anni di blocco del turnover. Nessuna demagogia, facciamo i conti con i bilanci ma facciamo anche i conti con le necessità oggettive”

Napoli, 9 febbraio – Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, torna a rilanciare la sua audace proposta di assunzione, da parte dello Stato, di 200mila giovani nella Pubblica amministrazione. Lo fa parlando ai vescovi delle Regioni del Sud, riuniti a Napoli per il convegno su Chiesa e lavoro (vai all’articolo), a qualche mese dall’Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno (vai all’articolo), quando con la sua proposta raccolse lo scetticismo di diversi esponenti del governo Renzi. Un’affermazione, quella di De Luca, che è destinata a non essere presa sul serio neanche oggi, che a Palazzo Chigi c’è un governo in perfetta continuità politica con il precedente.

Nonostante questo De Luca insiste, sostenendo che nella sua proposta non c’è “nessuna demagogia” e che i bilanci vanno fatti ma bisogna fare anche “i conti con le necessità oggettive”. Secondo il presidente della Campania l’età media dei lavoratori della Pubblica amministrazione è “troppo alta”, per questo “dopo dieci anni di blocco del turnover, bisogna assumere 200mila giovani, con uno stipendio iniziale di 900 euro”.

Per De Luca i due miliardi e 600 milioni necessari si possono reperire dal risparmio del 5% degli incentivi che il governo dà alle imprese, un’operazione necessaria perché “non si può più dire alla gente dovete aspettare”.

Com’è accaduto in occasione dell’Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno, anche questa volta c’è chi nel governo frena gli entusiasmi di De Luca. È Claudio De Vincenti, il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno. De Vincenti, presente oggi al convegno dei vescovi in rappresentanza del premier Gentiloni, ha affermato: “Rimettiamo in marcia l’economia del Sud e all’interno di quella affronteremo il ruolo delle amministrazioni e della possibilità di riprendere il turnover nelle amministrazioni. Ma attenzione – ha sottolineato –, non possiamo svincolare dal punto chiave che non è dire l’economia non riparte, io intanto faccio posti nel settore pubblico. Quelli non saranno posti per le necessità del settore pubblico e cioè i suoi doveri verso i cittadini, ma saranno una via d’uscita molto comoda”.

Per De Vincenti “il punto chiave è l’economia del Mezzogiorno che riparte”. “Questo – ha proseguito – è il compito del mio Ministero e su questo voglio essere valutato. All’interno di questo si colloca il ruolo delle amministrazioni, e dobbiamo dare speranza ai giovani non di un lavoro qualsiasi, ma di un lavoro produttivo. L’Italia si riprende fino in fondo e cresce – ha concluso – se il Sud cresce e rimonta il divario con il Centro-Nord”.

Ma il punto è anche un altro. Per attuare la proposta di De Luca non servirebbe forse sforare i vincoli europei di bilancio? Finora lo si è fatto non per fare investimenti produttivi, ma per distribuire bonus a pioggia (i famosi 80 euro, ndr). Bonus che sono serviti a comprare consenso elettorale. Anche questo un giorno andrebbe spiegato ai giovani del Sud.

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