De Magistris: “Le stese? Lo Stato è responsabile”

Presentato a Palazzo San Giacomo il comitato d’inchiesta su illegalità, corruzione e criminalità

Napoli, 18 maggio – È stato presentato oggi a Palazzo San Giacomo il comitato d’inchiesta su illegalità, corruzione e criminalità. Ne fanno parte personalità impegnate in diversi settori della società civile: il giornalista Sandro Ruotolo, lo sceneggiatore Maurizio Braucci, il giornalista e scrittore Gigi Di Fiore, il docente universitario Giuseppe Ferraro, lo scrittore e docente Marcello Ravveduto. C’è poi Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, vittima della criminalità organizzata. Il comitato servirà per “conoscere e proporre strategie di contrasto e prevenzione dei fenomeni dell’illegalità, corruzione e criminalità nella città di Napoli”. “Non ci interessa sapere quanti clan operano in città, perché il sindaco che è nel comitato lo sa. Il tema è invece capire come si può lavorare tutti insieme su quella linea di confine che è la devianza, cioè laddove ci sono persone che possono diventare criminali da un giorno all’altro”, ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

Il comitato lavorerà a titolo gratuito e farà un report ogni 4-6 mesi. “Sul tema della legalità – ha affermato de Magistris – vogliamo provare a dare sempre il massimo, quindi non nasconderci dietro al fatto che il tema della sicurezza appartiene allo Stato. Ci sono persone che a diverso titolo possono aiutarci a fare proposte amministrative. Vogliamo investigare il tema della devianza, verificare anche se nonostante una ripresa economica forte, una ripresa culturale, turistica, artigianale e del lavoro ci siano anche gli appetiti della criminalità. E quindi provare a capire come impedire che tutto questo possa ostacolare il riscatto della città”.

Parlando sempre della sicurezza in città, de Magistris ha detto: “A Napoli dico in modo inascoltato da sei anni che non ci sono forze sufficienti per combattere la criminalità. Questa è una responsabilità dello Stato e il Comune non farà più da parafulmine su questo”. “Sono contento che anche il Questore ponga ora questo problema”, ha sottolineato il sindaco spiegando che il Comune “pretende contro la prepotenza delle stese di camorra  (la pratica degli spari all’impazzata, ndr) l’intervento dello Stato, quindi basta passerelle, basta proposte che si sono dimostrate inutili, come avevamo detto noi un anno fa quando venne il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in quel comitato che durò cinque ore. Tutti sanno quello che devono fare. Noi la nostra parte al netto dei nostri errori la facciamo, chiediamo agli altri di fermare le stese”.

“Il riscatto che si sta vedendo a Napoli non si è mai visto. Le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo la loro parte. Lo Stato – ha aggiunto de Magistris – deve impedire che delle persone si mettano sul motorino e diano un’immagine distonica di un quartiere Sanità che fa il giro del mondo per il suo riscatto e il giorno dopo, non c’è solo una rapina e uno scippo come in tutte le parti del mondo, ma la stesa. La stesa è un atto di prepotenza e tracotanza che lo Stato non deve accettare e quindi questo il sindaco lo pretende”.

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