Domenica 8 luglio, 8 città brasiliane e 30 italiane, tra cui Napoli, hanno iniziato a pedalare dando vita alla prima Marcia Internazionale Cicloturistica contro il “Turismo sessuale”.
Organizzato da Demetra Onlus, in collaborazione con Ecpat-Italia (End Child Prostitution Pornograpfhy and Trafficking – porre fine alla prostituzione e alla pornografia di bambini, al traffico di minori a scopi sessuali) e Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), l’evento ha una doppia vocazione: sensibilizzare e contrastare lo sfruttamento sessuale di minori da parte di turisti stranieri in previsione dei mondiali di calcio che, nel 2014, si terranno in Brasile. Saranno due anni di grande lavoro, 5 le Nazioni coinvolte, per costruire una rete di protesta senza precedenti. Quest’anno Italia e Brasile sono state le esordienti, nel 2013 seguiranno Francia, Germania, Inghilterra, Portogallo e Spagna.
Il progetto che si strutturerà in più fasi, prossimamente, segnerà il secondo importante passo: i gruppi di cicloturisti che hanno animato il percorso scelto per la giornata di apertura, differente in base ai capoluoghi iscritti alla manifestazione, invieranno il filmato della loro partecipazione. Alcuni fra questi video, prova di questa marcia di solidarietà, saranno proiettati il prossimo 28 luglio su un grande schermo installato a Beira Mar, una delle zone più famose di Fortaleza, la città simbolo scelta dall’Associazione Demetra, definita oggi capitale del turismo sessuale nel mondo.
Qui, ciclisti locali, le ONG (Organizzazioni non governative) e le Agenzie federali, con cui Demetra collabora, parteciperanno attivamente affiancate anche dalle Associazioni Internazionali aderenti. Creare alleanze e trovare la forza nel gruppo sarà una grande opportunità per manifestare contro lo sfruttamento e la mercificazione dei minori.
L’obiettivo di questa protesta per la dignità dei bambini è anche la raccolta fondi necessaria alla sopravvivenza delle due organizzazioni locali legate all’Associazione, attive proprio a Fortaleza.
È necessario specificare che il turismo sessuale esiste anche in una forma lecita: tra adulti consenzienti, consapevoli dei loro diritti, la domanda incontra un’offerta fatta di professionisti che pagano le tasse sulle prestazioni fruite. Paesi come il Belgio, la Germania, l’Olanda, la Svizzera, e la Spagna hanno riconosciuto e regolamentato la prostituzione. Diametralmente opposto è il “mondo turistico” di cui stiamo parlando, quello che sfrutta i minori e le fasce deboli riducendo esseri umani alla schiavitù. La macchia nera di questo flusso di viaggiatori sta crescendo in modo esponenziale, un aberrante giro di affari che ogni anno, secondo quanto riportato da Demetra Onlus registra, solo in Brasile, circa 5 milioni di turisti stranieri, mossi da questo scopo. Nella classifica mondiale di questi passeggeri gli italiani sono tra i primi posti.
Secondo le analisi di Ecpat, la parte più sfruttata del Brasile è quella a Nord-Est, proprio nella città di Fortaleza “il 43% della popolazione vive in condizioni precarie e il 32% vive sotto la soglia di povertà, per questo si hanno alti tassi di prostituzione minorile ed emergenze come quella della prostituzione maschile e transessuale”.
Cifre sconcertanti come le parole di una Missionaria, operativa nei territori Brasiliani sopra citati, trascritte nel sito ufficiale dell’Associazione Demetra: “In questi luoghi, il turista ha una vasta scelta di opportunità gestita da strutture apparentemente legali, come agenzie di viaggio che sono categoricamente coperture di attività illecite, nelle quali si praticano le più svariate tipologie di mercato su persone”. Sono quindi le Agenzie di viaggio interessate a favorire e alimentare il “turismo sessuale” offrendo anche promozioni stagionali e proposte a varie tariffe. “Se il turista sceglie di intrattenersi con una donna adulta il pacchetto costa 1.200 euro ed include l’albergo ed il viaggio di andata e ritorno. Per chi, invece, ha delle pretese maggiori, le agenzie offrono ulteriori occasioni. A soli 3.500 euro, si può avere lo stesso viaggio andata e ritorno, albergo incluso, e trascorrere la vacanza sempre accompagnato da un minore che si intrattenga con il turista per il periodo previsto dall’offerta, ma si sottolinea che più la bambina/o è piccola più il costo è maggiore”.
Ecco la parte malata del turismo, un termine che ovunque è sinonimo di ospitalità, crescita culturale, condivisione e incremento del prodotto interno lordo delle Nazioni, ma che in questo caso non ha niente di positivo. Il turismo sessuale a danno delle fasce più deboli e dei minori, devasta ancora di più i Paesi confinandoli nell’odio, nella violenza e nella povertà, perché i guadagni sono di pochi, di criminali che sfruttano i minori calpestando i diritti di migliaia di bambini coinvolti in giri di prostituzione, abuso e pornografia.
In questo articolo ci siamo focalizzati sul Brasile, ma esiste una grande parte dell’America Latina, dell’Asia e dell’Est europeo dove questa forma distorta di turismo continua ad essere predominante.
Che la Marcia cicloturistica sia davvero un raggio di luce ed un atto di forza mondiale per dire basta a questo orrore, come dice Arnoldo Foà nello spot rilanciato per sostenere il progetto: “I bambini non sono un’attrazione turistica”.