La stazione, che permetterà di raggiungere Napoli nel giro di una ventina di minuti, è stata inaugurata alla presenza del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e dei vertici di Ferrovie dello Stato
Napoli, 6 giugno – All’inaugurazione della stazione Tav di Afragola erano presenti, oltre a Gentiloni (vai all’articolo), il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, i vertici di Ferrovie dello Stato.
Quella avvenuta oggi è di fatto la quinta inaugurazione dell’opera dell’archistar anglo-irachena Zaha Hadid, nonostante nel 2015 De Luca disse: “Questa non è la quarta inaugurazione, è l’ultima”. Neanche per sogno, nel frattempo Hadid, che nel 2016 è scomparsa all’età di 65 anni, non ha fatto in tempo a vedere una delle sue opere più belle, definita dalla Cnn una delle costruzioni più attese del 2017 e definita, da più parti, come la stazione più bella d’Italia. I lavori di quella che viene anche chiamata la “Porta del Sud” o “Stazione del futuro”, iniziarono nel 2003 per poi procedere a rilento e addirittura fermarsi. Costata 70 milioni, fu dichiarata un investimento eccessivo da Michele Oricchio, procuratore generale della Corte dei Conti della Campania. “Mi chiedo se quell’opera sarà davvero dimensionata al reale numero di viaggiatori che prenderanno ad Afragola un treno per la Calabria o per Bari. La popolazione che usa la Tav vuole arrivare nei grandi centri. È un investimento decisamente eccessivo”, disse il procuratore durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017.
Il rischio che l’opera venga usata da pochi è molto alto, perché nonostante la stazione sia stata pensata per i viaggiatori dell’hinterland partenopeo e in parte per quelli della provincia di Caserta, nel frattempo non è stato realizzato un sistema di trasporti regionale che permettesse di raggiungerla agevolmente. Si sa che dovrebbe arrivare la Circumvesuviana e c’è poi il progetto presentato dal Comitato Linea 10 per collegare il centro cittadino di Napoli (tra cui piazza Carlo III) ad Afragola con la linea 10 della metropolitana di Napoli. La linea 10 per ora è solo un’idea e necessità di uno studio di fattibilità del progetto.
Di fatto, la stazione Tav di Afragola ad oggi si presenta con un corpo estraneo tra campi coltivati (tabacco, granturco, ecc) ed erbacce, dove non mancano i rifiuti, perché Afragola è uno dei tanti Comuni campani colpiti dal dramma della Terra dei Fuochi. Sullo sfondo di quella che potrebbe e deve essere un’occasione di sviluppo del territorio, ci sono le mire dei clan della zona, cui fanno gola gli investimenti per le opere da realizzare attorno alla stazione. Le cronache di questi giorni raccontano di faide e omicidi che sarebbero dovuti proprio agli affari dei clan sulla Tav. Il rischio di infiltrazioni dei clan, come denunciato in queste ore anche dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, è molto alto. Per questo, il parlamentare pentastellato ha annunciato un’interrogazione per sapere come il Governo “intenda fare per evitare che negli appalti su questa stazione entrino i clan criminali” e ha chiesto al prefetto di Napoli di istituire una task force “che monitori tutti i bandi di gara e certifichi quale sia il livello di sicurezza che si intende garantire ai cittadini che andranno a prendere il treno nel bel mezzo di una guerra tra clan criminali senza scrupoli”.
Intanto, questa mattina alla stazione ferroviaria di Napoli Centrale, nei pressi del binario 17, una ventina di militanti dei centri sociali si sono scontrati con la polizia. I manifestanti, che esponevano uno striscione con scritto “No alla Tav di Afragola” e gridavano “fuori la mafia dalle istituzioni”, hanno tentato di raggiungere il treno che avrebbe poi portato giornalisti e altre personalità ad Afragola, ma sono stati bloccati prima e sono stati accompagnati all’esterno della stazione di Napoli Centrale.