AnDDL: “Urgente una fase di stabilizzazione dei docenti precari per dare stabilità e continuità didattica agli alunni”
Nuovo anno scolastico stessi problemi di sempre, ovvero mancano i docenti in cattedra. Nonostante i proclami di trionfo lanciati dal ministro Bianchi, le scuole sono ancora senza tutti i docenti e di conseguenza sono numerosissimi gli insegnanti precari che non sono stati ancora chiamati a ricoprire il loro ruolo. Non sono bastate le mirabilie promesse dal ministero che questa estate ha obbligato tutti i docenti non ancora in ruolo a passare la parte centrale del mese di agosto al computer per caricare le sedi gradite sul sistema di assegnazione degli incarichi di supplenza.
Il problema potrebbe essere definitivamente risolto con una rapida procedura di stabilizzazione dei docenti precari, che vedrebbero in questo modo, un punto di arrivo dopo anni e anni di sacrifici al servizio dello Stato e delle scuole. Sarebbe ora di attuare le linee guida definite dalla Direttiva Europea n.70 del 1999, recepita dal Decreto Legge 368/2001: dopo 36 mesi di lavoro a tempo determinato il contratto deve essere trasformato a tempo indeterminato. Ruolo per i precari. Stabilità e continuità didattica per gli alunni.
“E invece pare che al ministero si lavori per far partire un concorso ordinario aperto a 500mila aspiranti docenti, anche senza esperienza, che creerà nuovo precariato e manderà per strada, disoccupati, le decine di migliaia di docenti che hanno fatto funzionare anche per oltre un decennio la scuola pubblica italiana”. E’ questo l’ennesimo grido d’allarme lanciato dal professor Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori, che si appella, ancora una volta, al buon senso delle forze politiche italiane.
“Si potrebbe dare luogo ad un celere concorso graduante per definire una graduatoria, che tenuto conto del punteggio attribuito ai titoli e servizio, acquisito negli anni di lavoro, andrebbe ad abilitare e stabilizzare i lavoratori in un lasso di tempo di 5 anni. Un valido sistema per porre fine a questo scempio lavorativo perché non si può e non si deve più continuare con questa giostra delle cattedre ogni Estate”.
Si chiede al Governo, al Ministro e ai sindacati di fare fronte comune per dare una soluzione a questo problema che affligge da molto, troppo tempo, l’organizzazione didattica delle nostre scuole, ed anche perché i lavoratori della scuola meritano di avere un orizzonte lavorativo più sereno.