Il governatore ha parlato di Procida Capitale italiana della Cultura 2022 in occasione della presentazione della cerimonia inaugurale dell’atteso evento
“Siamo orgogliosi di aver strappato questa nomina con un programma di iniziative culturali e un filo rosso dato dalla parola d’ordine ‘La cultura non isola’. La volontà è quella di mobilitare tutte le risorse della cultura e dell’arte che possono aiutarci a creare ponti, rapporti umani, in un momento che si sta rivelando drammatico per l’Europa oltre che per l’Ucraina”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parlando di Procida Capitale italiana della Cultura 2022.
“Ci sarà la partecipazione del popolo di Procida e sarà questa l’occasione per fare interventi di arredo urbano, potenziare il sistema dei trasporti e le strutture sanitarie visto che dovremo accogliere decine di migliaia di persone e dobbiamo essere pronti ad affrontare eventuali emergenze. Faremo il meglio possibile per offrire un’immagine adeguata di Procida, della Campania e quindi dell’Italia”, ha proseguito De Luca.
“Credo che non sia eccentrico questo evento, anche per i titolo dato: La cultura non isola. In altre parti d’Italia abbiamo avuto decisioni che non ho condiviso, cioè sono stati chiamati uomini di cultura a fare testimonianze di fede in relazione al conflitto tra Russia e Ucraina. Credo che gli uomini di cultura devono aiutarci a fare altro, a creare ponti tra i popoli”, ha detto il governatore rispetto alla guerra alle porte dell’Europa.
“Non è banale la parola d’ordine: La cultura non isola. Può essere anzi un’occasione per valorizzare Procida come luogo ideale di incontro tra i popoli. Tutti gli eventi culturali a cui daremo vita siano un ponte di solidarietà, di incontro e ritrovamento dei valori umani fondamentali, anche tra i popoli che sono in questo momento in guerra”, ha concluso De Luca.