Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha negato l’arrivo di ulteriori agenti chiesti dal sindaco, se non quelli provenienti da concorsi appena conclusi
“Noi lo sforzo l’abbiamo già fatto, entro giugno entreranno ulteriori unità di concorsi che si sono appena conclusi con i corsi di formazione, che purtroppo erano stati bloccati l’anno scorso per la pandemia. Noi stiamo facendo il massimo e tra l’altro l’attenzione che dedichiamo a Napoli si vede anche dalle volte che io sono venuta in questa città”. A dirlo il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in Prefettura a Napoli per fare il punto sulla sicurezza in città e per il vertice internazionale sulla Convenzione di Palermo, il trattato Onu in materia di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale. Prima di entrare in Prefettura la titolare del Viminale ha stoppato ogni richiesta che il sindaco Gaetano Manfredi intendeva avanzare: il primo cittadino ha infatti chiesto interventi sulla videosorveglianza e più uomini per il controllo del territorio, anche a livello metropolitano, nel periodo estivo.
“L’attenzione è massima – ha proseguito Lamorgese –, parleremo anche di videosorveglianza perché credo che sia importante fare il punto su questo che rappresenta anche un metodo per assicurare la sicurezza della città. A Napoli ci sono delle forze di polizia che sono davvero preparatissime e seguono, purtroppo, fatti che a Napoli, in questo periodo, si stanno riproponendo con assoluta violenza. Con il Pon sicurezza abbiamo finanziato più di 600 telecamere, adesso si farà un punto della situazione di quelle funzionanti e non funzionanti, ma questo è un obiettivo che io ho dato al Prefetto sul territorio quando ci siamo visti l’altra volta. Quindi spero che ognuno faccia la sua parte”. Quanto ai rapporti con il primo cittadino, Lamorgese ha assicurato che “sono ottimi sia dal punto di personale che professionale” e che quindi “c’è davvero la massima collaborazione”.