Per l’ex sindaco di Napoli il ministro degli Esteri Luigi Di Maio vuole essere “cemento per la casta ma è un cemento che si sbriciolerà a breve, da un’onda popolare che non potrà che travolgerli”
“Di Maio ha abiurato a 15 anni di Movimento 5 Stelle, rinnegando la rottura del sistema sempre annunciata e mai attuata. Dall’uno vale uno passa all’uno non vale l’altro. Si candida ad essere il nuovo cemento della casta in crisi, ma è un cemento che si sbriciolerà a breve da un’onda popolare che non potrà che travolgerli”. Così l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sull’uscita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio dal Movimento 5 Stelle.
“Di Maio – prosegue l’ex primo cittadino – abbraccia il potere della casta tradendo definitivamente chi aveva genuinamente creduto in quello tsunami politico urlato da Grillo e portato sui palchi al grido ‘onestà, onestà’. Vanno nell’ammucchiata di centro che si è costituita, proni a Draghi e ai circuiti di potere nazionale ed internazionale. È una lotta di potere e poltrone, per come spartirsi i collegi elettorali alle prossime elezioni, mentre il Paese vive una delle sue crisi sociali, economiche e politiche più profonde”.
Secondo il presidente e fondatore del Movimento Dema “l’aria di festeggiamento di ieri durante la conferenza stampa di Di Maio, ministro degli Esteri totalmente inadeguato, dimostra che questi non sanno nemmeno cosa siano le sofferenze e i bisogni del popolo”. “Mentre la benzina schizza, le bollette sono fuori controllo, i beni di consumo aumentano, i salari sono bloccati, la disoccupazione è galoppante, con emergenze energia e siccità drammatiche, pandemia e guerra, loro brindano alla fine del loro incubo: hanno adesso gettato definitivamente la maschera”, conclude de Magistris.