Il governatore della Campania ha affermato che l’idea della Lega di una compartecipazione delle Regioni al 10% del gettito Iva significherebbe “la morte economica” del Sud
“Nella campagna elettorale estiva c’è un tema delicato per il Sud e la Campania: nel programma di Salvini c’è la questione decisiva dell’autonomia differenziata. Anche la Regione Campania l’ha chiesta. Ma per alcuni colleghi del Centronord l’autonomia differenziata significa la compartecipazione al gettito fiscale. Alcuni colleghi governatori immaginano che ogni Regione compartecipi al 10% del gettito Iva. Visto che nel Nord l’introito è estremamente superiore rispetto al Sud, ciò significa la condanna a morte economica del Mezzogiorno”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta del venerdì sui social.
“Già oggi la previsione Svimez sul 2023 è di una crescita economica del Sud di 6-7 decimali inferiore al Nord. Se vanno avanti su questo tema di autonomia differenziata che propone la Lega avremo un disastro a danno del Sud. Questo è un tema su cui mi permetto di sottolineare l’importanza cruciale che prenderanno gli elettori. Poi ovviamente terremo conto di quello che sarà il risultato elettorale, ma è doveroso mettere in guardia da questo pericolo che è grande”, ha spiegato De Luca.
Sempre riguardo al tema delle elezioni il governatore ha avvertito: “Gli impegni elettorali proposti dalle varie forze politiche sono finti. Non essendoci un maggioritario secco ed essendoci un sistema elettorale sgangherato nessuno è in grado di assumere impegni certi. Per poter fare un governo in Italia bisognerà fare dei compromessi e delle mediazioni tra le varie forze politiche. Non è possibile quindi rivendicare nessun elemento di coerenza politica, né a destra e né a sinistra”.
“Nel centrodestra – ha proseguito De Luca – abbiamo un’alleanza fra due forze politiche che hanno sostenuto il Governo Draghi e un’altra forza politica che ha fatto l’opposizione a Draghi. Nel centrosinistra avremo alleanze tra chi ha sostenuto Draghi e chi no. Poi avremo una posizione singolare dei Cinque Stelle, con un atteggiamento assunto da Conte francamente improbabile. Arrivare alla soglia dei 60 anni a fare il guerrigliero è una cosa poco credibile. Ed è ancora meno credibile se, per tre dei quattro anni di questa legislatura, hai fatto per due anni e mezzo il Presidente del Consiglio e per il restante tempo hai partecipato al Governo Draghi. Non è che poi, nell’ultimo mese di campagna elettorale, si possa ricominciare a fare la vecchia demagogia. Dopo il 25 settembre – ha concluso De Luca –, nessuno sarà in grado di fare un Governo sostenendo di poter attuare un programma. Saranno inevitabili i compromessi perché, ripeto, la legge elettorale in vigore in Italia per responsabilità di tutte le forze politiche è sgangherata, penosa e demenziale e non consente la governabilità”.