L’ex premier in visita a Napoli per la campagna elettorale parla di povertà, caro energia e autonomia differenziata
“Chi dice che con il Reddito di cittadinanza facciamo voto di scambio dovrebbe vergognarsi. Anche perché, i detrattori sono politici che guadagnano 500 euro al giorno e se la prendono chi con quei soldi cerca di mantenere la famiglia. Il Reddito è una misura di dignità applicata in tutt’Europa. Anzi, l’Italia è arrivata tardi ad adottarlo”. A dirlo l’ex premier Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, in visita a Napoli per la campagna elettorale a pochi giorni dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022. “Veramente mi fa specie che Meloni, Renzi e altri si siano intestati questa guerra contro i poveri, loro che guadagnano 500 euro al giorno. I partiti fanno la guerra ai poveri e poi trovano in piena campagna elettorale la faccia di bronzo di votare una norma che ha alzato il tetto ai dirigenti – ha proseguito Conte –. Arriviamo infatti al paradosso e alla vergogna più assoluta: l’altro giorno in Parlamento è stata votata una norma, in piena campagna elettorale, che alza lo stipendio dei dirigenti dello Stato, che è già di 10mila euro netti. L’hanno votata Forza Italia, Italia Viva e il Pd. E poi fanno la guerra a chi prende 500 euro al mese per sopravvivere. Vergogna”.
Tra i temi toccati da Conte quello del caro energia, che si combatterebbe in due modi. “In primo luogo, dobbiamo fermare la guerra e lavorare finalmente per la pace, cosa che mi sembra non stia facendo nessuno. Solo così fermeremo gli aumenti. In seconda battuta, noi proporremo di tassare gli extra profitti delle società energetiche, con l’intento di ampliare il provvedimento anche ad altri settori come quello farmaceutico. Perché in ogni crisi ci sono tanti che si impoveriscono, ma c’è anche chi si arricchisce molto sulle spalle della gente”.
A proposito della guerra tra Russia e Ucraina, il leader del Movimento 5 Stelle ha affermato: “Nessuno parla di negoziati di pace, pensano tutti all’escalation militare e non lavorano con impegno sui negoziati di pace. Secondo me non ci porta da nessuna parte, non ci porta a via di uscita. Questa è una prospettiva di una guerra che rischia di essere senza limiti e confini e io non voglio consegnare ai nostri figli e alle generazioni che verranno una guerra che durerà per decine di anni, con il mondo spaccato a metà. Da un lato il fronte occidentale e dall’altro Russia, Cina India e il resto della popolazione mondiale. Dobbiamo invece lavorare per un negoziato di pace, nessuno dice che sia facile ma la pace va costruita, come costruisci se dal lato occidentale non sei convinto che sia la strada per la via d’uscita? Per questo pungoliamo sulla via d’uscita”.
Conte ha anche parlato del tema dell’autonomia differenziata: “Prima di parlare di autonomia vogliamo le garanzie che da Nord a Sud ci siano livelli essenziali di prestazioni con qualità degne del nostro Paese. Se non c’è questo presupposto, allora non si fa altro che dividere ulteriormente l’Italia e non possiamo permetterlo”.