Il governatore della Campania: “Dopo la valanga di fango, dobbiamo registrare quella di demagogia e di chiacchiere al vento. Ormai questa dei disastri ambientali è diventata una sorta di liturgia”
“Come sempre capita in Italia quando c’è una frana, una valanga di fango, nel nostro Paese la tragedia si raddoppia. Dopo la valanga di fango, dobbiamo registrare quella di demagogia e di chiacchiere al vento. Se si va a prendere i servizi televisivi del dopo terremoto 2017 sull’isola di Ischia o delle alluvioni che abbiamo avuto in altre parti d’Italia, ascolterete le stesse frasi. Ormai questa dei disastri ambientali è diventata una sorta di liturgia, un rito ormai codificato. La demagogia continua, la ricerca dello scandalo, l’intervista agli angeli del fango, chi non ha fatto cosa, i tempi di decisione, i soldi non spesi. Una liturgia insopportabile e nessuno sforzo per cercare di capire quali sono le ragioni dei disastri, le cause dei ritardi e far capire quali sono i problemi veri”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, tornando sui fatti di Ischia (vai all’articolo) nel corso della consueta diretta del venerdì sui social.
“Mi è capitato di vedere in questo caso un’intervista per giorni interi ad un signore che è stato sindaco a Casamicciola una decina di anni fa (il riferimento è all’ingegnere Giuseppe Conte, ndr), il quale aveva mandato quattro giorni prima un fax a tutti quanti, a tutto il mondo, con cui comunicava che il territorio era fragile. Non credo che quell’ex sindaco avesse un collegamento diretto con il Padreterno e fosse in grado di prevedere esattamente quello che sarebbe successo – ha proseguito De Luca –. Negli uffici dei Comuni arrivano centinaia di fax e segnalazioni. Nessuno ha fatto la domanda all’ex sindaco: tu quando eri sindaco che hai fatto? Hai demolito una casa abusiva o no? Hai bloccato una costruzione abusiva o no? Ho appreso anche io dai giornali che quel territorio ad di sotto di quella montagna era dal punto di vista urbanistico zona bianca, edificabile. La domanda che andava fatta al sindaco è: tu perché non hai fatto classificazione, la zonizzazione dal punto di vista urbanistico del territorio, cioè deciso quale era zona edificabile e quale zona rossa? Così come nessuno ha chiesto al commissario di governo del Comune di Casamicciola, che aveva i poteri del sindaco e del Consiglio comunale insieme, perché in sei mesi non è stato varato il piano della Protezione Civile. Ora posso dire che già adesso le notizie su Ischia sono arrivate a pagina 10 sui giornali, ma fra un’altra settimana, dopo che avremo celebrato i funerali delle vittime, il problema Ischia scomparirà, come accaduto dopo il terremoto del 2017 e dopo altre alluvioni. Perché in Italia abbiamo il più grande chiacchierificio del mondo”.
“L’abusivismo, il controabusivismo: insopportabile questa liturgia. Abbiamo non so quante centinaia di migliaia di alloggi abusivi in Italia: qualcuno è in grado di demolirli? Nessuno. Perché il sindaco non ha demolito? Per fare una demolizione di un appartamento o di una palazzina ci vogliono dai 200mila a 1 milione di euro, non sai neanche dove diavolo portare il materiale di risulta, devi trovare una discarica e fare la classificazione del materiale, ma soprattutto devi trovare i soldi, perché se anche fai l’ingiunzione al privato abusivo a demolire, quello non demolisce. Quando hai centinaia di immobili, quindi, devi trovare 10/15/20 milioni di euro, soldi che non ci sono”, ha spiegato il governatore. “Al di là dei soldi, poi, la famiglia abusiva il più delle volte ha bambini o persone anziane, ammalati, quindi c’è il problema sociale di dove si mandano le famiglie. Poi ci sono i ricorsi al Tar e di fronte ai problemi sociali spesso il Tar concede una sospensiva. Questa è l’Italia reale. Non si farà niente”, ha concluso.