“Chiudere i Pronto Soccorso equivale a mandare in tilt l’intera rete regionale di emergenza-urgenza”, spiega l’eurodeputato e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini
“Con una mano il governatore della Campania Vincenzo De Luca stringe accordi sull’autonomia differenziata con il Governo Meloni e il ministro-inviato del Partito del Nord Calderoli, trattando a nome del Mezzogiorno d’Italia senza che nessuno gli abbia conferito questo mandato. Con un’altra recita un finto attacco allo stesso Governo colpevole, a suo avviso, di costringerlo a chiudere i pronto soccorso marginali della Campania”. Così in un post su Facebook Piernicola Pedicini, parlamentare europeo e segretario del Movimento Equità Territoriale, in merito al rischio paventato dal governatore della Campania De Luca che alcuni pronto soccorso vengano chiusi per mancanza di risorse economiche e di personale (vai all’articolo).
“Una scelta scellerata – prosegue Pedicini – conseguente a una precisa strategia dei governatori, in atto da anni, di depotenziare l’offerta pubblica al solo scopo di avvantaggiare le cliniche private, a danno del diritto alla salute di tutti. Chiudere i pronto soccorso equivale infatti a mandare in tilt l’intera rete regionale di emergenza-urgenza, saturando i principali ospedali dove verrebbe dirottata la gran parte dei pazienti che necessitano di prima assistenza, a spese della tempestività dei soccorsi. Una scelta, quella del ‘governatore dei miracoli’ – conclude l’eurodeputato – che metterebbe a rischio la vita di centinaia di migliaia di campani”.