La Corte ha ritenuto incostituzionale la legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania nel novembre 2023 (Legge n. 25/2023)
Napoli, 12 aprile 2025 – Con una sentenza destinata a lasciare un segno profondo nella politica regionale, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge regionale campana che consentiva al Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di candidarsi per un terzo mandato consecutivo, violando il principio di uniformità delle regole elettorali sul territorio nazionale. La decisione della Consulta – sentenza n. 41/2025 – arriva a poche settimane dalla possibile formalizzazione della candidatura di De Luca alle elezioni regionali del 2025 e rappresenta un colpo durissimo per la strategia politica dell’attuale governatore, che ora si trova costretto a rivedere i propri piani.
LA SENTENZA – La Corte ha ritenuto incostituzionale la legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania nel novembre 2023 (Legge n. 25/2023), nella parte in cui derogava alla normativa nazionale che limita a due mandati consecutivi la possibilità di ricoprire la carica di Presidente di Regione. “Le regioni – si legge nella motivazione – non possono introdurre autonome discipline in contrasto con l’ordinamento elettorale nazionale, soprattutto su aspetti fondamentali come la durata e la rieleggibilità delle cariche elettive”. Una posizione netta, che rafforza l’indirizzo già espresso dalla Corte in altre occasioni simili.
LE REAZIONI POLITICHE – Il verdetto ha immediatamente scatenato un’ondata di reazioni nel panorama politico campano e nazionale. L’opposizione esulta. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Michele Schiano di Visconti, ha parlato di “una vittoria della legalità contro l’arroganza del potere. Il tentativo di De Luca di blindarsi con una norma ad personam è stato respinto”. Dal Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino ha dichiarato: “Questa sentenza ristabilisce un principio fondamentale: le regole non si cambiano per garantire una poltrona in più. Ora si apra una nuova fase politica, con volti nuovi e visione rinnovata per la Campania”.
Più misurata, ma visibilmente amareggiata, la reazione del Presidente De Luca. In una nota, ha parlato di “una decisione che si rispetta, ma che lascia aperti interrogativi sull’autonomia legislativa delle Regioni”. De Luca, che non ha ancora sciolto ufficialmente la riserva su una sua terza candidatura, si è detto comunque “pronto a continuare il lavoro fino all’ultimo giorno di mandato”.
LA RIUNIONE DI MAGGIORANZA: CLIMA TESO IN VIA SANTA LUCIA – Nel pomeriggio di ieri si è tenuta una riunione straordinaria della maggioranza a Palazzo Santa Lucia. Un confronto teso, durante il quale alcuni alleati – in particolare esponenti delle liste civiche e dell’area ex-M5S – hanno chiesto a De Luca un “passo indietro dignitoso” per favorire un percorso unitario verso le prossime regionali. Il consigliere Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde) ha dichiarato: “La sentenza della Corte ci impone una riflessione politica. Dobbiamo ora costruire una proposta alternativa, che non si basi solo su un nome”. Secondo fonti interne, De Luca avrebbe invece ribadito la sua volontà di rimanere “punto di riferimento della coalizione”, lasciando intendere che potrebbe sostenere un candidato a lui vicino, forse un assessore di fiducia o il figlio Roberto De Luca, nome già circolato nei corridoi della politica campana.
LE PROSPETTIVE FUTURE – La bocciatura del terzo mandato apre ora un vuoto di leadership nel centrosinistra campano, che dovrà trovare rapidamente una figura in grado di tenere insieme un’ampia e variegata coalizione. I tempi sono stretti: le elezioni si terranno in autunno e le manovre interne sono già cominciate. Tra i nomi in campo spuntano quelli dell’assessore alla Sanità Vincenzo De Luca Jr., dell’attuale vicepresidente Fulvio Bonavitacola, ma anche di figure esterne come il sindaco di Benevento Clemente Mastella, in cerca di una nuova collocazione. Nel frattempo, il centrodestra lavora a una candidatura unitaria, con il nome del senatore Sergio Rastrelli (FdI) in pole position, mentre il Movimento 5 Stelle potrebbe puntare su una figura civica.
La Campania è ufficialmente entrata in campagna elettorale. La sentenza della Corte Costituzionale non solo chiude la porta a una nuova candidatura di Vincenzo De Luca, ma obbliga l’intero centrosinistra a ridefinire strategia, leadership e identità. Dopo dieci anni di governo, si apre una pagina nuova: il futuro della Regione è ora più incerto che mai.