Piazza del Mercato, nata alla fine del ‘200, la piazza storica di Napoli, un tempo centro di eccellenza per attività commerciali della città, è da tempo in uno stato di totale abbandono. Rifugio di senzatetto e discarica a cielo aperto. Un triste destino per un luogo un tempo denominato Campo del Moricino, da “Mori”, i mercanti orientali e che ha vissuto le straordinarie vicende di Luisa Sanfelice, Eleonora Pimentel Fonseca e Masaniello. Nella piazza vi sono preziose perle architettoniche.
La chiesa di San Giovanni a Mare che è aperta al pubblico, ma difficile da trovare, perché si entra dal portone di un palazzo ed anche quando viene individuato, le auto in sosta selvaggia ne impediscono l’accesso: nel cortile c’è la statua di Donna Marianna (‘a capa ‘e Napule), il leggendario frammento scultoreo di Venere, copia dell’originale di Palazzo San Giacomo. A ridosso della piazza c’è la chiesa di Sant’Eligio Maggiore, costruita su commissione da Carlo, il primo re angioino.
Le Torri Aragonesi, dal lato di Via Marina, sono ormai dimora fissa dei senza dimora. La domenica, la piazza subisce una magica trasformazione e diventa campo di calcio, con le porte accanto alla Fontana. Un tempo, Piazza del Mercato formava un tutt’uno con Piazza Carmine, dove sorge la Basilica santuario del Carmine Maggiore, oggi unico splendido esempio del Barocco Napoletano. I venditori di stoffe e biancheria, i famosi pannazzari, iniziarono il loro esodo circa venti anni fa ed oggi ne sono rimasti pochissimi.
Da allora, Napoli aspetta la riqualificazione dei luoghi, nell’indifferenza di tutte le amministrazioni che, in quest’ultimo ventennio, si sono succedute nel governo della città. Di fronte a tanta insensibilità ha risposto il Progetto Piazza Mercato.Network. (http://progettopiazzamercato.net). Tra l’8 giugno e il 15 giugno u.s., si è svolta la III edizione del Premio “La Convivialità urbana”, presso il Pan di Napoli (Palazzo delle Arti, ndr), la singolare iniziativa in Italia che prevede, da regolamento, la partecipazione dei residenti e il voto dei cittadini, quale requisito per vincere. Ma il Progetto Piazza Mercato.Network è andato oltre il Premio.
Sul sito dei progettisti si legge: “Nel decidere di intraprendere questa competizione, ci siamo resi conto che contribuire con l’ennesima idea – irrealizzabile o irrealizzata – sarebbe stato equivalente a non contribuire. Piazza Mercato è uno di quei luoghi su cui sembra sempre imminente una trasformazione reale, ma nel frattempo tutto è sempre fermo e uguale a se stesso. Aggiungere un ulteriore progetto a quei tantissimi – vent’anni e più di ricerche – che sono nascosti nei cassetti dell’università, dei professionisti, del Comune e di chiunque abbia lavorato su questo luogo ci sembrava un’operazione fine a se stessa, al di là del fatto che probabilmente non avremmo detto nulla di realmente diverso da qualcosa detta in precedenza, ma magari solo non visibile.
Il Network è luogo virtuale specchio di quello reale, vive ed interagisce con esso. La nostra aspirazione è che contribuisca in qualche modo alla genesi di un progetto integrato e di sintesi tra tutti i portatori di interessi condivisi”. C’è solo da augurarsi che non sia l’ennesima idea di riqualificazione chiusa in un cassetto o meglio in un sito web.