Lo scorso 18 gennaio, il Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, ha presentato al Consiglio dei Ministri il primo Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia.
Il documento, curato nel periodo maggio-ottobre 2012 dal Gruppo di Lavoro del Ministro, si basa su un progetto elaborato dal Gruppo “The Boston Consulting” ed analizza i punti di vulnerabilità del settore turistico indicando 7 linee guida per l’agenda di governo a cui propone 61 azioni specifiche realizzabili in un periodo variabile tra i 3 mesi e i 5 anni.
Le azioni, come riporta il comunicato stampa del Ministero del Turismo, “sono state classificate sulla base della velocità/complessità di esecuzione e dell’impatto economico sul settore e molte tra quelle immediatamente realizzabili, possono essere completate già entro i primi 3 mesi dall’approvazione”.
Queste le linee guida indicate nel piano strategico:
– ridefinizione della governance del settore con un rafforzamento del ruolo del Ministro del Turismo;
– rilancio dell’ENIT (Agenzia nazionale per il turismo);
– miglioramento dell’offerta: focus su 1-2 nuovi grandi poli al Sud o nelle Isole, creazione di 30-40 nuovi poli complessivi con priorità ai segmenti affluenti e BRIC (Brasile, Russia, India, Cina);
– riqualifica delle strutture ricettive e consolidamento del settore;
– trasporti e infrastrutture: intervento sul piano aeroporti e collegamenti intermodali;
– formazione e competenze: riqualificazione dell’istruzione turistica e rilancio delle professioni (dalle superiori al post-laurea);
– investimenti internazionali: attrazione tramite incentivi fiscali e burocrazia zero.
Secondo alcune stime prudenziali, l’implementazione completa del Piano, “potrebbe portare, entro il 2020, i seguenti risultati: 500.000 nuovi posti di lavoro (da 2,2 a 2,7 milioni); incremento di 30 miliardi del contributo al PIL del settore turistico (da 134 a 164 miliardi) in particolare, questo risultato sarebbe ottenibile mediante l’incremento dei ricavi da turismo internazionale che passerebbero da 44 a 74 miliardi, mentre gli obiettivi del piano prevedono una sostanziale tenuta del turismo nazionale che resterebbe a 90 miliardi”.
Fonte: Comunicato Regioni, Turismo, Sport Governo.it
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